Se non è una vera e propria “Bestia nera” poco ci manca, perché lo Spezia quando vede Marco Zaffaroni ha subito pensieri negativi. All’allenatore milanese sono legati alcuni dei più brutti ricordi delle Aquile, visto che in sconfitte più che dolorose c’era sempre di mezzo il tecnico oggi al Südtirol.
Da Verona a Salò
Inevitabile ricordare come fosse proprio lui, in tandem con Bocchetti, a guidare l’Hellas Verona due stagioni fa nella nefasta annata culminata nella retrocessione e nel terribile spareggio del Mapei Stadium, una delle pagine più difficili della storia recente dei bianchi. In precedenza, in Viale Fieschi, sempre la coppia gialloblu aveva imposto lo 0-0 in campionato. Poi, lo Spezia (già di D’Angelo) se lo era ritrovato davanti anche l’anno scorso, quando subentrò a Vecchi sulla panchina della Feralpisalò, a fine torneo retrocessa. Ma i Leoni del Garda, proprio al Picco, giocarono un brutto scherzo alla formazione di casa, anelante punti salvezza. Uno 0-2 esterno firmato da Felici e La Mantia, che peraltro è ancora l’ultima sconfitta casalinga della formazione aquilotta. Da allora, infatti, D’Angelo cadde solo a Parma ad aprile, prima di inanellare una striscia tuttora aperta di 18 gare senza macchia.
Zaffaroni ter
E ora rieccolo al Picco, stavolta vestito del biancorosso del Südtirol. È subentrato soltanto un paio di settimane fa dopo l’esonero di Valente, con la pausa da sfruttare per iniziare ad agire sul gruppo. Fin qui ha giocato una sola partita, perdendo in casa con il Sassuolo ma non demeritando. Lo Spezia non avrà soltanto dalla sua la voglia di portare a casa un altro risultato utile sul campo amico, ma anche la necessità di sfatare un vero e proprio tabù contro un tecnico che ha dato solo dispiaceri fin qui. Un ulteriore motivo per continuare a guardare in alto.