Ripartire dopo una sconfitta. Quasi lo Spezia non se lo ricorda più, visto che l’ultima volta era successo ad aprile, ma D’Angelo sa bene come si risorge quando le cose non vanno. Una delle caratteristiche identificative delle squadre del tecnico pescarese è proprio questa: saper rialzare la testa, cosa che lo scorso anno si è verificata davvero troppe volte.
Sempre risorto
Come ricorda Il Secolo XIX, l’inizio di D’Angelo era stato subito in salita con le sconfitte contro Sampdoria e Parma, poi la vittoria di Ascoli aveva rimesso il gruppo sui binari giusti. Un anno fa, quasi, usciva con le ossa rotte dal Tombolato contro il Cittadella (4-1) ma pareggiava subito contro un Modena in forma. Quindi a gennaio pessimi KO con Como e Cremonese, ma la vittoria di Pisa fu cose la vera chiave della storia. Il KO con la Feralpisalò al Picco è stato doloroso, ma a Bari dominò prendendo soltanto un pari. L’ultima battuta d’arresto a Parma, ma da allora i cinque risultati utili hanno dato una spallata alla corsa salvezza.
Reazione
È lecito, scrive il quotidiano, aspettarsi qualcosa di importante domenica, in una gara in cui c’è tanto da perdere ma anche tanto da guadagnare. I tre punti cancellerebbero la sconfitta di Palermo e al contempo avvicinerebbero col sorriso le due importanti trasferte contro Sampdoria e Catanzaro. Il Picco finora è stato un fattore e un’altra risposta importante in casa potrebbe essere determinante. Resistere fino alla sosta è l’imperativo delle tre davanti: il Sassuolo ha calato un po’ le prestazioni ma continua a vincere, il Pisa ha un po’ di fiatone, forse come lo Spezia. Ma resta un rush finale da vivere.