Al Picco è giornata di presentazione in maglia bianca per Gianluca Lapadula, acquisto di peso del mercato invernale. L’attaccante, che ha scelto la maglia numero 10 che fu di Verde, ha già esordito nella partita di Cittadella e ora è pronto per ritagliarsi uno spazio da titolare già dalla prossima partita interna contro il Palermo, avversario di tutto rispetto e fra le poche squadre a battere le Aquile fin qui. Ecco le riflessioni del centravanti italo-peruviano.
Le parole di Lapadula
Sull’arrivo: “Sono felice di essere allo Spezia. Ho già esordito, ero amareggiato per non aver fatto ciò che avrei potuto. Siamo una bella squadra e stiamo facendo un grande campionato: avevo tantissima voglia di tornare a giocare e avere obiettivi, penso che questo abbia fatto la differenza e credo che l’essere qui sia un segnale. Melissano? Ha fatto la differenza, avevo bisogno di sentirmi al centro di un progetto”.
Sulla gara col Cittadella: “Ho trovato una squadra in salute e che sa ciò che vuole. La strada è quella giusta, i campionati si vincono partita per partita e l’obiettivo sarà sempre quello. Quando sono arrivato ho pensato solo al Cittadella e non avevo minimamente intenzione di saltarla. Ero contento per la vittoria ma avvelenato per non aver segnato”
Sull’esperienza: “Fame e voglia possono variare, ma se non trasmetto qualcosa ai più giovani alla mia età ho fallito. Il miglior modo è dare l’esempio, chi mi conosce lo sa e andrò avanti su questo punto fermo”.
Sulla coppia con Pio: “In lui si vede la determinazione, non vedo l’ora di conoscerlo al meglio. Con Di Serio mi sono trovato bene, ma non ho avuto problemi con nessuno. Sono disponibile ad adattarmi sempre. D’Angelo? Lo conoscevo da anni e dalla C2. Ho trovato un gruppo unito e solido, tutti sono affamati, hanno voglia di sorprendere e sorprendersi. Qualcosa che fa molto bene. Ora non guardo agli altri, sono metallizzato qui e per quanto mi riguarda possono fare il mercato che vogliono”.
Sui tifosi: “Me ne hanno parlato, ho giocato qui da avversario e so cosa vuol dire. Una tifoseria dalla propria parte è importante, qui c’è tutto per fare bene. Non vedo l’ora di esordire al Picco e sono elettrizzato”.
Sull’addio al Cagliari: “È stata casa mia, ho vissuto due anni e mezzo stupendi con Liverani, Ranieri e Nicola. Ho imparato tanto pur non giocando tanto ed è stato un tempo che mi è servito molto. Il momento migliore? Devo ancora viverlo. Con la Nazionale ho un grande rapporto da cinque anni. Non è un momento semplice, voglio tornare a dare una mano al Paese, mi dà molta motivazione. Mi piace assumermi le responsabilità”.