Il nuovo proprietario dello Spezia Paul Francis si è presentato questo pomeriggio allo stadio Picco dopo i primi giorni in cui ha visitato le strutture e la squadra di D’Angelo. Il vicepresidente, insieme a Gazzoli (le sue parole) e Corradino (le sue parole) ha analizzato il suo personale obiettivo a capo del club aquilotto spiegando il focus e gli obiettivi che si è posto. Allo stesso tempo ha voluto ribadire la sua volontà di cambiare il meno possibile in un momento importante della stagione. Ecco tutte le sue dichiarazioni.
Le parole di Francis
Sull’essere allo Spezia: “Una grande emozione, sono felice di essere qui. Non ho parole, nemmeno in due lingue. La mia strada non è stata sempre lineare, ma siamo qui ed è un grande onore e una grande responsabilità. Il vero proprietario di un club è la sua storia, noi possiamo solo scriverne alcune pagine. Abbiamo un grande entusiasmo, è una responsabilità nei nostri confronti. Insieme possiamo scrivere un nuovo capitolo”.
Sul momento: “Non voglio distrarre D’Angelo e i suoi ragazzi. Siamo arrivati a metà stagione, nessuno pensava a uno Spezia terzo in classifica: tutto sta andando per il meglio e non voglio toccare nulla. Voglio imparare cosa significa l’ambiente Spezia, capire i tifosi. FC32 non è una proprietà normale, non da modello standard con un solo presidente. Un solo proprietario non può garantire un solido futuro. FC32 è un gruppo che condivide la passione per lo sport, per gli atleti e per i calciatori. Abbiamo più di 90 investitori per pensare al calcio in maniera diversa”.
Sul progetto: “Abbiamo un progetto che pone l’attenzione sullo sviluppo del talento, il calciatore è vero protagonista del club. Ci sono tanti ragazzi che sognano di arrivare in alto, la carriera è come un fiume in piena e i veri protagonisti sono loro. Vogliamo creare un percorso dedicato a loro, vogliamo costruire una strada. Vogliamo potenziare i calciatori: tutti i nostri investitori hanno riferimenti nello sport e tutti ci hanno avuto a che fare. Portiamo avanti il sentiero con profili internazionali ma con persone del posto. Non commetteremo l’errore di altri, il presidente è italiano ed è Andrea Corradino”.
Sugli obiettivi: “Fra cinque anni immagino uno stadio pieno, un sentimento forte e grandi appuntamenti. Spero che lo Spezia possa essere stabilmente in Serie A, vorrei rivedere sempre il clima che ho trovato in questi giorni. In ogni caso il nostro lavoro non cambierebbe in A o in B, solo gli avversari sarebbero diversi. Abbiamo dodici partite per capire dove saremo, ma non deve calare mai l’entusiasmo”.
Sull’ambiente: “Il Picco è uno stadio top in Italia, l’ambiente è stupendo. Sono stato qui per la gara con il Mantova, mi è venuta la pelle d’oca a sentire la Ferrovia. La gente ama lo stadio, gli avversari sono in difficoltà: ho vissuto sport per 25 anni, ma qui c’è qualcosa di magico. Una grande cultura e una passione totale. Così si sogna, si creano opportunità: se uno spezzino va a giocare in un altro Paese bisogna festeggiare”.
Sul network: “Le due squadre che abbiamo già sono simili allo Spezia, sono piccole ma molto ambiziose. Non è semplice far coincidere competizione e conti, ma con un gruppo forte è possibile. I calciatori devono trovare l’ambiente giusto, ogni giocatore deve trovare la sua strada”.
Sulla struttura societaria: “Abbiamo bisogno di stabilità, persone giuste per fare questo lavoro. Ci sono stati tanti messaggi e tante proposte che mi sono arrivati, ma la cosa importante è fare le cose giuste come si stanno facendo. La squadra invisibile sta lavorando bene, non intendo cambiare nulla. Nessuno immaginava una stagione del genere, merito anche loro. Non si cambia niente qui. Il lavoro di Gazzoli negli ultimi mesi è stato incredibile, nessuno vende abbonamenti come a Spezia, lui lo ha fatto in un anno”.
Su Mari e Stillitano: “Anche loro come me devono capire. Bisogna imparare ciò che si è fatto per arrivare ai successi attuali. Il momento è delicato, non bisogna distrarci in nessun modo: siamo in una stagione storica”.
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