Attraverso le pagine de La Gazzetta Dello Sport oggi in edicola, quattro grandi ex della Sampdoria provano a spiegare il difficile momento della squadra di Semplici, attesa dalla partita contro lo Spezia nel pomeriggio di domenica. I genovesi per la prima volta in 79 anni sono a rischio Serie C e le critiche sono più che chiare.
Beppe Dossena
Situazione tragica, ma c’è una fiammella flebile per rimediare. Ma Manfredi deve assumersi le sue responsabilità e venire a Genova per farlo. L’impressione che ha dato finora è di superficialità, impreparazione e incoerenza in alcune situazione. Di fronte alle passioni della gente devi restituire altrettanto. Non so perché abbia fatto questo passo e non mi interessa, ma non si può buttare via la storia di una squadra di calcio: non è un gioco né un passatempo e va preso seriamente. Credo che si debba anche preparare un piano B, non si può arrivare ancora impreparati se dovesse spegnersi la fiammella. Nella sua professione è molto attento, chiedo che altrettanto lo sia con la Samp.
Moreno Mannini
I giocatori si sono creati la pressione con i risultati, mentre dovrebbero essere gli avversari a sentirla. Si può e si deve uscire da questa situazione, anche se sul campo sembra il contrario. Basta con gli alibi legati alla società, sono fiducioso: si può fare.
Fausto Pari
Troppi cambiamenti, ma non posso immaginare la Sampdoria in C.
Daniele Gastaldello
La Samp in C sarebbe un pugno in un occhio. Ci sono tutti i mezzi per salvarsi, i giocatori hanno un obbligo nei confronti della piazza: questa squadra era costruita per stare ai vertici, vuol dire che qualcosa si è sbagliato e ora non serve puntare il dito. Bisogna stare uniti e cercare di venirne fuori tutti insieme.