Il capitano dello Spezia Petko Hristov, intervistato da Radio Sportiva, ha parlato del momento delle Aquile, galvanizzate dal successo sulla Sampdoria. Il bulgaro, fra i migliori anche nella partita contro i blucerchiati, è concentrato sul finale di stagione a partire dalla prossima delicata sfida al Mantova, con sempre in testa il pensiero di provare a raggiungere quel secondo posto che vuol dire Serie A diretta. Ecco le sue considerazioni:
Le parole di Hristov
Sulla vittoria con la Sampdoria: “Abbiamo risposto che la squadra c’è stata, siamo consci dell’importanza del campionato e sappiamo ciò che stiamo facendo. La B è difficile, mancano sei partite ma ora è lecito provarci per andare in Serie A: 5 punti non sono tanti, è un torneo completamente imprevedibile. Scendiamo in campo solo per vincere”.
Sulla trasferta di Mantova: “Ci siamo passati l’anno scorso, sappiamo l’importanza di giocare per salvarsi. Noi dobbiamo vincere, loro pure: sarà una gara difficile che dobbiamo fare come contro la Sampdoria. Noi mettiamo tanto in campo, corriamo tanto e proviamo a fare di tutto per portare a casa i tre punti”.
Sul calendario: “Avrei preferito affrontare squadre che stanno in alto invece che cinque partite contro chi sta in zona pericolante. Ogni gara sarà difficile, ma ci prepariamo per ogni partita”.
Sul Picco: “Lo stadio è qualcosa di straordinario, la gente ci spinge, chi viene a giocare in casa nostra ha difficoltà. I nostri tifosi sono il dodicesimo uomo e non vediamo l’ora di scendere in campo, ci supportano sempre”.
Sugli attaccanti: “Abbiamo Pio e Lapadula, due ottimi attaccanti. Sappiamo quanti gol ha fatto Pio quest’anno e quanti ne ha in carriera Lapadula, ma ci sono anche gli altri tre (Falcinelli, Di Serio, Čolak n.d.r.). La nostra squadra è forte, nessuno molla e tutti sono pronti sempre sia dall’inizio che in panchina. Chi i più difficili da marcare in allenamento? Sono tutti i peggiori…”.
Sulla leadership: “Non è solo la fascia da capitano, scendere in campo rappresentando una città e una società è tantissimo per me. Sento la responsabilità e cerco sempre di aiutare i miei compagni in campo e fuori. Un capitano fa questo, dà sempre una mano agli altri per mettere prima la squadra e poi se stessi. In Italia mi sento a casa, sono al quarto anno a Spezia e i tifosi sono contenti quando mi vedono: ho conosciuto tante realtà diverse e campi anche difficili, questo mi ha aiutato tanto e ora mi godo ogni momento allo Spezia. Non voglio che i giovani vivano situazioni difficili come le ho vissute io”.
Sul gemello a Cosenza: “Con mio fratello siamo sempre molto vicini, abbiamo vissuto insieme tantissimi anni, eccetto gli ultimi due-tre. È difficile affrontarlo, ma non ci penserò. Scenderò in campo per vincere isolando i pensieri”.
Sul momento: “Ora conta la mentalità di vincere, di essere in campo, di essere più forte dell’avversario. Conta quello”.