Sul Corriere Dello Sport questa mattina in edicola troviamo una lunga intervista all’allenatore aquilotto Vincenzo Italiano. In vista del proibitivo impegno contro il Milan, il tecnico ha parlato di sé e della stagione. Ieri l’avvenuto passaggio di consegne con la nuova proprietà americana, oggi una salvezza da conquistare sul campo. E proprio dalla gara con i rossoneri si riparte, visto che lui e Pioli hanno stupito più di tutti: “Abbiamo poco in comune, a parte che nessuno si aspettava uno Spezia non ultimo e un Milan primo… Loro giocano alla grande e devono confermarsi, noi dimostrare che siamo diversi rispetto all’andata. Secondo me ne uscirà una bella partita“. E i risultati – checché ne dicano i vari esperti – secondo Italiano passano anche dal bel gioco: “Se non si propone qualcosa e si gioca specularmente, di partite se ne vincono poche. Con le idee si può mettere in difficoltà chiunque” la sua convinzione. “Giocare bene – prosegue – equivale a muoversi bene anche senza palla, occupare gli spazi, concedere poco. In A tutte le squadre sono orologi e bisogna avere una strategia per ogni avversario“.
E sono arrivati apprezzamenti importanti, anche dagli addetti ai lavori: i complimenti di De Laurentiis che hanno stupito il tecnico ma non solo. La salvezza come uno scudetto – come ripete sempre – per ripetere l’impresa dell’anno scorso come la promozione. Anche da calciatore, d’altronde, i campionati di Italiano sono stati sempre o quasi di sudore e fatica. E questa stagione non è meno complicata: Covid, infortuni, ragazzi fuori condizione, ora anche la cessione societaria. “Per fortuna abbiamo una rosa ampia e il passaggio di proprietà è avvenuto in fretta. Non abbiamo avuto tempo di distrarci“. Un campionato anomalo, senza pubblico, che può diventare un fattore decisivo: le quattro vittorie in trasferta lo dimostrano. Lo Spezia affronta un calcio radicalmente cambiato, dalla costruzione del gioco al coraggio il tecnico non ha dubbi: “La parola chiave è il divertimento, bisogna uscire dal campo con il sorriso. Il fare spettacolo mette pressione ma responsabilizza i calciatori” dice.
Ovvio, lo Spezia qualche punto per strada l’ha perso e Italiano non è stato certo contento. Un elemento cruciale è però l’empatia con i giocatori: se si gioca bene si perde poco. Il mio calcio è organizzato, senza idee non si va da nessuna parte. Prandelli, Malesani, Delneri, da tutti il tecnico aquilotto ha imparato qualcosa. Fra coloro che gli hanno insegnato tanto nomina Beppe Iachini, uno che trasmette una passione smisurata. E l’intervista si conclude con una bella frase: “Ogni tecnico spera di lasciare ai calciatori un bel ricordo, i miei allenatori lo hanno fatto con me. Per lavorare bene devi essere al contempo insegnante e allievo, altrimenti non si colgono i momenti giusti. E non avete idea di quanto i miei giocatori siano cresciuti“.