Il lavoro nell’ombra, la lotta contro il tempo per tornare a correre in campo, il nome (spesso) escluso dalla lista dei convocati. Non è una stagione semplice per Elio Capradossi, uno di quelli che per lo Spezia e per la maglia ha sempre dato tutto, che quella promozione storica l’ha vissuta con le stampelle. Il brutto infortunio contro la Cremonese nello scorso luglio, poi l’operazione al crociato e la degenza lunga, lunghissima. Lo Spezia lo ha aspettato, lo ha coccolato, ha deciso di non lasciarlo partire a gennaio, fino alla prima convocazione, sospirata e agognata, contro il Sassuolo. Purtroppo, però, la casella minuti giocati in stagione è ancora vuota: uno zero che fa male a un difensore di grande qualità e ai tifosi, che spesso e volentieri chiedono a gran voce un suo impiego.
Salvarsi, allora, è un obiettivo che può far comodo anche al centrale romano. Capradossi è recuperato da tempo e lavora regolarmente in gruppo, mettendosi sempre con grande professionalità a disposizione di Italiano: il suo momento arriverà. A tempo debito, però. Ad oggi, infatti, con Erlic, Ismajli, Chabot e Terzi pronti e soprattutto con il ritmo partita nelle gambe è davvero impossibile dare spazio a chi non ha fatto nemmeno 1′. Elio lo sa e aspetta. E magari qualche calcolo in cuor suo lo farà: perché vedere lo Spezia salvo in anticipo sarebbe un risultato clamoroso per tutto il gruppo e per tutta la città, ma consentirebbe anche a lui di bagnare un meritato esordio. E rivederlo in campo, dopo tanto tempo, sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.
(Foto: Spezia Calcio)
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