L’economista Carlo Cottarelli, noto tifoso dell’Inter che domani affronterà lo Spezia, ha parlato ai microfoni di Radio Sportiva. Tanti i temi affrontati da Cottarelli, tra i quali l’argomenti più chiacchierato degli ultimi due giorni: la Superlega. Di seguito le sue principali dichiarazioni.
La Superlega è un terremoto imposto sui tifosi. Le grandi giocheranno soltanto tra di loro e così facendo stravolgono il senso del calcio. Tutte le attività economiche hanno il fallimento tra i propri rischi. Evidentemente stanno pagando troppo i calciatori. Pensano di fare più incassi, ma non sono sicuro che sia così attrattivo. Uno si potrebbe stufare di vedere sempre le stesse partite. A me interessa di più Inter-Bologna che Inter-Atletico Madrid. Bisogna fare di tutto affinché cambino idea, anche giocando duro. Ci siamo svegliati al mattino e ci siamo trovati questo stravolgimento. Chi si credono di essere per fare una cosa del genere? I capitali americani e arabi possono magari dare sviluppi a livello globale, ma a me non piace. Sono per il calcio di una volta. La Serie A? Sono tifoso dell’Inter, speriamo di finire questo campionato. Sullo Scudetto non mi esprimo fino in fondo. Vediamo cosa succede domani contro lo Spezia.
Cottarelli ha proseguito parlando dell’esempio della Germania, dove molti club hanno un’importante partecipazione dei tifosi a livello societario. Ecco le sue parole a riguardo.
Prima di fare intervenire i governi ci penserei. Ricordiamoci che in alcuni paesi, come la Germania, le società devono essere in percentuale di proprietà dei tifosi. Come il Bayern Monaco, per esempio. Non dico di arrivare a questi punti, ma penso che l’azionariato popolare funzioni benissimo ed è una cosa romanticamente più bella: è un modello che può essere valido anche oggi. Serve stabilire un legame più stretto con i tifosi. In Germania funziona, perché non dovrebbe funzionare anche in Italia? Il Bayern vince e ha i conti a posto. Infatti non ha accettato. Il ritorno dei tifosi allo stadio? Con i vaccini e la bella stagione si può essere relativamente ottimisti, anche per l’economia. Mille tifosi allo stadio, con le dovute precauzioni, possono starci tranquillamente già adesso.