Il Secolo XIX oggi in edicola fa il punto sulla lotta salvezza, a sei turni dalla fine del campionato. Fino a due turni fa, probabilmente 36-37 punti sarebbero bastati per non retrocedere, ma le due vittorie consecutive del Cagliari hanno cambiato i possibili scenari. Domenica, già a conoscenza del risultato di Genoa-Spezia, i sardi affronteranno la Roma. I giallorossi, abbastanza sicuri del settimo posto in campionato, potrebbero avere la testa alla semifinale di Europa League: un possibile vantaggio per i rossoblu, costretti a fare punti per avvicinarsi alla zona salvezza. Oltre ai capitolini, il Cagliari affronterà Napoli e Benevento, in un delicatissimo scontro diretto. Seguono altri due scontri diretti, con Fiorentina e Genoa, con il Milan nel mezzo. Potenzialmente, la squadra di Semplici può alzare la linea di galleggiamento, contrigendo così anche le altre squadre coinvolte a fare più punti possibili.
Se allo Spezia sarebbero potuti bastare 3-4 punti – si legge -, adesso ce ne vogliono 5-6. Le Aquile sono quindi “obbligate” a battere una tra Napoli, Roma o Torino, nelle tre sfide del “Picco”. Fermo restando che salvarsi sarà un’impresa ancora più grande della promozione in Serie A della scorsa stagione. Comunque vada, infatti, retrocederà una squadra di alto rango (Cagliari, Genoa, Torino o Fiorentina) oppure una tra Benevento e Spezia, entrambe capaci di fare cose molto importanti in stagione. Nel 2015 il Carpi retrocesse con 38 punti: si rischia un finale su questi standard. Determinanti potrebbero essere i punti negli scontri diretti, primo criterio in caso di arrivo a pari punti tra due squadre. Lo Spezia è in vantaggio con Udinese, Benevento e Cagliari e deve ancora giocare con Torino e Genoa il ritorno. Scontri sfavorevoli soltanto con la Fiorentina.
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