L’attaccante dello Spezia Daniele Verde ha rilasciato una lunga intervista al portale Fanpage.it, parlando del suo presente in maglia bianca ma anche delle grandi esperienze che la carriera a 24 anni gli ha già riservato. Una trattativa fortemente voluta dal DG Meluso, che lo ha strappato all’AEK Atene con un tira e molla lunghissimo:
In Grecia sono stato bene, però avevo la famiglia lontana e non potevo vedere la mia bimba appena nata. Professionalmente è stata una grande esperienza, ma a un certo punto volevo riassaporare il calcio italiano. Lo Spezia? Tutti lo davano per retrocesso, con tanti esordienti e molti dubbi. Alla fine invece si è creato un grande feeling fra tutti noi e con esso i risultati. Il nostro segreto è questo: non è vero che non ci sono campioni, ne abbiamo 34 e lottano tutti insieme per lo stesso obiettivo. Ognuno di noi lascia il segno e i punti ce li guadagniamo tutti i giorni col sudore.
Poi, un focus su Italiano (le sue parole) e la parte finale di campionato:
Un grandissimo allenatore, che sta dimostrando di poter stare ad alti livelli. Farà una grande carriera e ha già dimostrato molte delle sue qualità: sa entrare in piena sintonia con i giocatori, ha smesso da poco e si sente ancora uno di noi. Ha grandi meriti in ciò che stiamo facendo e ci trasmette sempre carica e motivazioni. Sapevamo che arrivare alla salvezza sarebbe stato difficile e abbiamo tenuto i piedi per terra. La cosa non ci spaventa, non siamo preoccupati né spaventati e andremo a Verona a fare la nostra partita. Lo Spezia ha dimostrato di avere la personalità per sfidare qualsiasi avversario a viso aperto. Giocheremo contro un avversario di qualità, sappiamo che sarà dura ma al Bentegodi fremo il nostro calcio.
Infine, fra gli altri temi trattati legati alle esperienze in Spagna (con Messi e Ronaldo il Fenomeno), le origini a Napoli e il settore giovanile nella Roma, Verde parla ancora dello Spezia:
C’è un calore pazzesco. Ho detto subito che mi sembrava di essere tornato in Spagna per l’affetto dei tifosi. Sono tutti fantastici, i tifosi ci accompagnano ovunque anche se non possono essere allo stadio. C’è la passione giusta per esprimermi al meglio. Il gol all’Olimpico? È venuto d’istinto, sapevo che di testa non l’avrei mai presa e così ci ho provato, dicendomi che al massimo sarebbe andata in tribuna… invece è venuto un capolavoro. In allenamento provo colpi del genere, ma mai avrei pensato di poter segnare un gol così. Ora ho ancora un sogno: restare a grandi livelli il più possibile, dare tutto me stesso ovunque sia. Voglio far felici i tifosi affinché abbiano considerazione di me e un bel ricordo.
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