Il portiere delle Aquile Ivan Provedel è intervenuto a Voglia di Spezia su Tele Liguria Sud. La gara con il Verona, la salvezza e la forza del gruppo fra i temi trattati. Ecco le sue parole:
Sul pareggio di Verona: “Per come è stata la gara sarebbe stato ingiusto tornare a casa da Verona senza un punto. Abbiamo dimostrato sul campo di meritare il pareggio e tutti si sono fatti trovare pronti. Al di là del morale è anche la classifica che conta muovere”.
Sul posto da titolare: “Mi ritengo fortunato, mi è arrivata la chiamata dello Spezia in un momento in cui stava finendo il mercato e per me è stata una grande opportunità. Ho sempre cercato di dare il massimo e tuttora cerco di fare del mio meglio. Il fatto che arrivino i risultati mi lascia contento”.
Sul gioco con i piedi: “Mi è sempre piaciuto essere coinvolto nel gioco. Chi comanda è l’allenatore ed è lui a dare gli input: con la costruzione dal basso si richiede che si sappia usare i piedi per creare superiorità numerica. Per questo cerco di fare le cose nel modo migliore possibile”.
Sulla paternità: “Alexander sta crescendo bene e dicono abbia già mani e piedi molto grandi (sorride n.d.r.)”.
Sul gruppo: “Ho la fortuna di avere tre colleghi grandi professionisti e bravi ragazzi. La cosa che ci accomuna di più è l’unità di intenti: tutti disputiamo un campionato da protagonisti e siamo tutti spinti a farci trovare sempre pronti”.
Sulla parata più difficile: “L’uno contro uno con Lukaku. Non avrei mai pensato di trovarmici. Stavo andando in avanti per giocarla e ho pensato di doverlo affrontare quando il passaggio era corto: ho cercato di portarlo sul suo destro ed è andata bene…”.
Sui calcoli salvezza: “Personalmente non mi piace starci a pensare troppo, non so quanti punti ci vorranno perché dipenderà anche dagli altri. Ad ora pensiamo ogni partita alla volta nel modo migliore possibile: anche con il Napoli dovremo continuare così. Ogni gara è buona per darci qualcosa: non giocare in contemporanea dà modo ancora di non fare calcoli”.
Su Italiano: “Lui vuole che giochiamo a viso aperto con tutti, senza arroccarci in difesa. Abbiamo sempre cercato di sviluppare il gioco sempre con un rischio calcolato. Per ora abbiamo fatto un punto a partita: la nostra filosofia ce l’abbiamo e ora servono i punti.
Sulla città: “Lo star bene in un posto dipende anche dalla squadra e dal gruppo. Mi trovo bene in tutto, anche nella vita in generale. Se poi apri la finestra e vedi il mare…”.
Sugli attaccanti del Napoli: “Ci abbiamo già giocato contro due volte, i trecento tiri in porta mi sono bastati. Li stiamo studiando, ma sono giocatori internazionali da cui aspettarsi di tutto”.
Sul preparatore Porracchio: “Mi sto trovando molto bene, c’è un rapporto diretto e c’è sempre stata intesa. Sono contento per come stiamo lavorando”.