Su Repubblica.it troviamo una lunga intervista all’attaccante aquilotto Mbala Nzola, letteralmente risorto nella partita con il Torino. Una trafila lunga e con tanta pazienza per l’angolano, che dal basso è arrivato sino alla Serie A e ha trovato 11 gol alla prima stagione nel campionato dei grandi. Il lungo infortunio lo ha purtroppo frenato, ma lui non ha paura: “Sono tornato l’attaccante di inizio anno e sapevo che sarebbe successo. Forse mi serviva un po’ di fortuna. Ho già attraversato momenti bui, ma non ho mai pensato di aver fallito“.
Tanto del suo momento attuale passa dalla cura Italiano, che sotto sotto non era nemmeno così amichevole: “Mi stava antipatico – racconta – è una storia bizzarra. Non capivo il suo modo di giocare e lo detestavo. Ho capito che dovevo conoscerlo bene e alla fine ho scoperto un uomo vero e geniale. Finalmente ho cominciato a divertirmi con lui: se non fosse stato per lui starei ancora aspettando“. Nzola ha vissuto tante emozioni nel suo primo anno in A, compresa la Nazionale dell’Angola: “La maglia della Francia sarebbe stata la scelta sportiva, ma quella africana è del cuore“. E quel paragone con Lukaku e Drogba che lo tira in ballo ma non troppo: “Mi ispiro di più a Benzema” la sua sentenza.
E ora? In un ambiente perfetto come quello dello Spezia è tornato a segnare in una stagione incredibile: “Ricordo ancora l’esordio in A, ero calmo e sembrava una partita fra amici, invece era il mio sogno. Il primo obiettivo era la salvezza: avrei voluto chiudere fra i primi cinque marcatori, pazienza. Un giorno mi piacerebbe giocare la Champions“.
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