Sulle colonne de La Nazione troviamo oggi una bella intervista al capitano dello Spezia Claudio Terzi, reduce da sei stagioni consecutive in maglia bianca e da più di 200 partite. È a tutti gli effetti nella storia del club, oltre che un leader dentro e fuori dal campo. A 37 anni è uno dei simboli dello Spezia in A e una colonna della difesa: “Un grande onore e una soddisfazione. Dal 2015 ho vissuto tante esperienze, con il 20 agosto che ha ripagato tutti i miei desideri“. Tante le emozioni vissute con la maglia bianca addosso, ma la rimonta contro il Chievo nei play-off dello scorso anno resta indelebile, fra le sfide più epiche giocate dal 19 aquilotto.
Il suo futuro è ancora da decidere e il contratto in scadenza al 30 giugno non lascia spazio a interpretazioni: “A me piacerebbe restare, nei prossimi giorni parleremo. Io resterò comunque sempre legato allo Spezia, alla città e ai tifosi per tutti i momenti vissuti insieme in questi anni. Fisicamente sto ancora bene e sarei contento di giocare ancora: intanto ho conseguito il patentino Uefa B e mi sono portato avanti. Mi piacerebbe intraprendere la carriera da allenatore“. Già, gli allenatori. Tantissimi quelli incrociati da Terzi: Pioli, ma anche Conte fra i nomi più di grido. E Italiano, ovviamente: “Un ottimo tecnico, mi sono trovato molto bene e ha le giuste qualità per emergere“.
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Intanto, il capitano è ormai uno spezzino a pieno titolo, vive a Lerici da anni e i suoi figli sono cresciuti nel Golfo. E quando può si gode le bellezze della Liguria. A fare da cornice tante belle amicizie createsi allo Spezia: Mora, Mastinu, Bartolomei, ma anche Marchizza fra i nomi citati. Con una certezza: “Siamo un gruppo molto unito ed è stato questo il valore aggiunto di un traguardo straordinario“.
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