Sulle colonne de La Nazione oggi in edicola troviamo una scheda di Thiago Motta, sempre più ormai nuovo allenatore dello Spezia. Oltre ai (legittimi) dubbi sulla poca esperienza da allenatore, ci sono però alcune certezze che portano a una concezione di calcio molto interessante. Innanzitutto, si tratta di una soluzione in continuità con la filosofia precedente: 4-3-3, costruzione dal basso, pressing alto e continua ricerca del possesso palla. Il famoso 2-7-2 è proprio un 4-3-3 convertito in verticale aggiungendo anche il portiere. Nella sua precedente esperienza al Genoa fu in difficoltà perché dovette adattare alle sue idee il 3-5-2 di Andreazzoli, mentre allo Spezia avrebbe altri presupposti.
Il suo credo è emerso anche nella tesi di Coverciano, in cui si pone il pallone al centro di tutto e ogni elemento della squadra è importante per la buona riuscita del gioco e della fiducia reciproca. L’ex centrocampista si ispira (manco a dirlo) a Guardiola, con spunti interessanti anche verso il Leeds di Bielsa. Insomma, sono tutti elementi che mostrano una scelta sulla falsariga tratteggiata negli ultimi due anni dal Spezia, per non stravolgere ulteriormente tutto. Sicuramente sarà una scommessa, non ci sono dubbi: Pecini lo sa e vuole vincerla a tutti i costi.
Del profilo dell’allenatore parla anche Il Secolo XIX, che si concentra su quella che è una personalità da leader e sul fatto che in lui lo Spezia abbia individuato un profilo da predestinato. Il fatto che possa cominciare dall’inizio con una proprietà ambiziosa fa sì che si possa lavorare con tranquillità e con le proprie idee. Chi lo ha visto sul campo lo definisce un genio: ora tutto sarà da conoscere applicato al nuovo schema delle Aquile.
THIAGO MOTTA IN ARRIVO: SI COMPONE IL SUO STAFF
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