Spezia squadra corta, compatta e ordinata: la chiave tattica di Motta

Buon inizio degli aquilotti che ieri hanno battuto  il Pordenone 3-1 in Coppa Italia. Vittoria che dà fiducia e serenità, visto l’estate travagliata che hanno dovuto affrontare a causa del focolaio Covid. Come riporta Il Secolo XIX, nella gara di ieri mister Thiago Motta ha dovuto fare di necessità virtù, dato che si è trovato a corto di centrocampisti. Dunque ha schierato un 3-4-3 forzato. Tra i pali Zoet. In difesa Hristov, Erlic e Nikolaou. Davanti alla difesa ha posizionato due metodisti, che in realtà non lo sono. Si tratta di Maggiore (che aveva l’incarico di impostare il gioco dal basso) e Kovalenko che aveva l’arduo compito di accorciare gli spazi e di fare da trequartista per supportare gli attaccanti. Invece sulle corsie laterali ha inserito Amian a destra e Ferrer a sinistra. In avanti ha schierato come attaccanti esterni Colley e Verde che avevano il compito di accentrarsi per cercare di creare superiorità numerica per agevolare i movimenti della punta centrale Mraz.

Lo Spezia di ieri veniva da una preparazione estiva incompleta. In più la squadra non ha potuto creare un affiatamento adeguato tra i vari reparti, dato che non è stata giocata neppure un’amichevole. Inoltre il mercato ancora da definire non aiuta per nulla il mister che ha bisogno di tempo per far assimilare ai ragazzi le sue idee di gioco. Nel primo tempo gli aquilotti hanno provato a mettere in campo le filosofie di gioco dell’allenatore, ovvero squadra corta, ordinata e compatta. La manovra partiva sempre dal basso, con un possesso palla che sfociava sempre nella ricerca degli esterni offensivi, che dovevano dare ampiezza alla squadra. Bravi nella fase difensiva. Nel secondo tempo però la squadra è calata a livello fisico e allungandosi troppo ha concesso al Pordenone di rendersi pericoloso in avanti. Comunque, nonostante tutto, è uno Spezia che ha dimostrato di avere carattere e di saper soffrire, visto il momento non roseo che sta vivendo.

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