Spezia-Udinese è anche un incrocio fra una proprietà nuova e una storica del nostro pallone. Quella americana firmata Platek rappresenta la modernità e il calcio business, mentre quella dei Pozzo ha un piede nel passato e lo sguardo sul futuro. Il giovanissimo Spezia, nella rosa e nella permanenza in A, affronta invece un avversario che in questo campionato vive da 27 anni filati, un vero e proprio record. I Pozzo sono dal 1986 proprietari dei bianconeri e sono riusciti anche ad assaggiare più volte l’Europa, hanno una Dacia Arena bellissima come fiore all’occhiello e cullano il sogno di tornare nel calcio internazionale. Si sono affidati a un allenatore come Luca Gotti che ha saputo legarsi al territorio e si è tenuto stretto quella panchina.
Tuttavia, oltre al possedere altri club in giro per l’Europa, Platek e Pozzo hanno anche altre cose in comune. Tanti calciatori si pescano all’estero e gli italiani non sono in maggioranza e nel caso dell’Udinese si sono spesso trasformati in vere e proprie pepite d’oro. Da anni i friulani riescono in questo grazie a un meticoloso lavoro di scouting. Lo ha fatto Pecini in questa finestra, anche perché obbligato visti i tantissimi prestiti dello scorso anno. E intanto oggi si gioca: a entrambe servono punti, perché la salvezza è obiettivo comune. Ne scrive La Gazzetta Dello Sport.
È IL GIORNO DELLA STORIA AL PICCO
MOTTA: “SIAMO PRONTI, POSSIAMO ANDARE LONTANO”