Manaj e gli altri, l’attacco è un flop. E si rischia un fine stagione da stremati

Sono cinque i punti di vantaggio dello Spezia sulla zona retrocessione, non sono pochi, ma neppure tanti a 13 partite dal termine. In casa aquilotta, però, ci sono altri segnali che destano particolare preoccupazione. Uno su tutti, il problema in fase realizzativa. Perdere contro una squadra come la Fiorentina, più attrezzata e ricca, ci sta, ma le questioni relative al centravanti rimangono. Manaj è un calciatore che mette grinta e lotta come un leone, ma difficilmente vede la porta. Gli servirebbe, probabilmente, una punta accanto con cui dialogare. Nzola sembra completamente uscito dai radar dopo l’esclusione alla vigilia della Roma (ma potrebbe tornare dal 1′ col Bologna). Colley, invece, si è mangiato un’occasione pazzesca e che avrebbe potuto ribaltare la gara coi Viola. Infine ci sono i dispersi Antiste e Strelec. Insomma, l’attacco bianco ha ben più che un problema e tutto fa pensare che se investimenti così importanti non giocano, probabilmente, ha ragione Thiago Motta. Ma non solo, c’è anche da registrare la passività di Bourabia sul tiro da fuori di Amrabat: servirebbe maggiore concentrazione anche da parte sua vista la coperta piuttosto corta a centrocampo. E l’impiego di un Maggiore a mezzo servizio non è certamente un buon segnale. Insomma, il rischio è quello di arrivare a fine stagione con la lingua di fuori. A scriverlo è La Nazione Spezia in edicola stamani.

Cecchini fatali per lo Spezia. È la squadra che subisce più reti da fuori 

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