Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, in una lunga intervista a Repubblica, si è soffermato sui temi della Serie A e relative problematiche oltre che sulle speranze per la Nazionale. La pandemia, ma anche i problemi politici nella Lega, affrontati con queste parole:
“Il risultato italiano nelle coppe europee è chiaro, c’è un motivo. Le Primavera hanno solo il 30% di italiani, non ci sono infrastrutture per i ragazzi, abbiamo perso 200.000 tesserati dal settore giovanile e scolastico durante la pandemia, recuperandone 120.000. Condivido la responsabilità con tutto il sistema calcio, ma l’elemento trainante che è la Lega deve dare una leadership comportamentale. Con i progetti otterremo risultati”.
E sull’indice di liquidità, rigettato da molte società, non ha dubbi:
“Il tema è delicato. Se non cominciamo ad adeguare il nostro modus operandi a logiche vere aziendali ci sarà un risveglio violento dal 2024/’25. Come difendo la Serie A? Devo intervenire se gli indicatori economici dicono che il sistema è a rischio. La mia preoccupazione è la stessa della FIFA e delle UEFA. Servono soluzioni, non reazioni scomposte. A Casini ho chiesto di introdurre altri tre indici di controllo su solvibilità, stabilità e controllo dei costi (leggi qui)”.