Il Secolo XIX questa mattina in edicola torna sul caso Nzola, che è stato elemento collaterale nella partita con l’Inter. Un episodio sui generis, che va oltre i vezzi dei calciatori e le loro attenzioni all’estetica. Il famoso piercing incriminato è intervento recente, pare proprio dell’ultima vacanza a Londra, quando in molti si erano preoccupati per un possibile ritardo nel rientro prima del rientrato allarme. Nel presente, Mbala gioca a Empoli e il quarto uomo Camplone controlla e lo fa entrare, con il monile completamente ricoperto da nastro protettivo. Poi nella settimana di allenamenti il centravanti è pronto e in forma, tanto che Motta pensa anche a una maglia da titolare, ma la partita andrà in altra direzione. Sappiamo tutti poi com’è andata: il piercing non si è tolto e il tecnico, stizzito, ha mandato in campo Antiste.
Una storia quasi buffa, la definisce il quotidiano, ma che si ripercuote ora tutta sull’attaccante. La società verifica la situazione, cercando di capire fino a che punto la responsabilità sia del calciatore, ma è tutta la stagione di Nzola ad essere nel mirino. Ora rischia di chiudere la sua avventura allo Spezia, seppur ancora con un anno di contratto all’attivo. Incomprensioni, ritardi agli allenamenti e altro, non è certo la prima volta.
LEGGEREZZA O COLPA, NZOLA TORNA NELL’OCCHIO DEL CICLONE