Per lo Spezia arriva un altro match-ball salvezza, che potrebbe servire per mettere un gap definitivo fra sé e gli inseguitori e per chiudere definitivamente la stagione. Il Secolo XIX ripercorre alcuni momenti chiave della stagione: il 28 dicembre Motta discusse con la società in un dialogo piuttosto mosso, mettendo in discussione lavoro e panchina. Alla fine le parti scelsero di andare avanti insieme e il tecnico inanellò un gennaio da sogno chiamato salvezza. Alla fine, il club bianco è l’unico fra le ultime sei a non aver mai cambiato tecnico, una scelta che ha pagato. E oggi il derby di Genova (in anticipo rispetto allo Spezia) potrebbe ulteriormente rompere l’equilibrio fra Giampaolo e Blessin. Se i Platek avranno alla fine avuto ragione si capirà presto, ma chi ha cambiato non sempre ha avuto ragione o fortuna. Le genovesi, ma anche il Cagliari non hanno effettivamente svoltato con gli avvicendamenti in panchina: solo la Salernitana sembra averne tratto beneficio. Restano le ultime giornate: i risultati potrebbero poi condizionare anche le panchine del prossimo anno, sia in testa che in coda.
E a proposito del condottiero delle Aquile: il quotidiano pone un paragone (e non potrebbe essere altrimenti) con lo Spezia dello scorso anno. Motta ad oggi ha qualcosa in meno: ha incassato un maggior numero di sconfitte, segna meno e subisce quasi uguale. Ha fatto certamente un percorso differente rispetto al predecessore, che aveva sfilato punti pesanti a Bergamo, a Torino o con la Roma, oltre che Milan, Inter e Fiorentina. Tuttavia, Italiano aveva fallito anche alcuni appuntamenti spinosi: Parma e Benevento al Picco, la sconfitta di Crotone e la vittoria al ritorno al 90′. Il tecnico italo-brasiliano non ha invece mai fallito uno scontro diretto e su queste vittorie ha costruito un campionato.
MATCH DA CUORI FORTI AL PICCO: EMOZIONE E GRINTA PER LA SALVEZZA
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