“Se ci salviamo, la mia barba diventa bianca“. È la promessa di Daniele Verde, funambolo dello Spezia. Lo evidenzia La Gazzetta dello Sport in un focus dedicato all’esterno aquilotto, protagonista di gol impossibili – in rovesciata o al volo – in stagione. “Mi manca la doppia cifra” ammette lo stesso Verde, mai sopra gli 8 gol stagionali in carriera. Quest’anno è a quota 6 e scambierebbe volentieri una rete in rovesciata con un paio di marcature più “bruttine”.
Se Verde fosse un pittore – si legge – sarebbe Monet, Degas, magari Cézanne. Impressionismo applicato al pallone. Il culto della «cosa bella», come l’ha chiamata lui tempo fa. Verde è istinto e passione, un paesaggio dipinto senza filtri. Numero 10 per vocazione ma anche per scelta, come ha raccontato riguardo all’asta per le maglie in estate: “Kovalenko ha provato a prenderlo, ha alzato un po’, ma alla fine me l’ha lasciato per anzianità“. Al Fantacalcio, Verde è un jolly. Quest’anno 6 gol e 5 assist in 30 partite, con una media voto di 6,18. Numeri da leghe numerose, ma Daniele non è un fantallenatore: “Mai fatto, ma mi piace aiutare chi mi acquista“. Uno degli ultimi che ha consigliato – prosegue il quotidiano – è Agudelo: “È un toro, forte forte. E quando affronta il Milan non ci vede più“. Un po’ quello che accade a Verde contro lo romane: negli ultimi due anni ha segnato 4 gol tra Lazio e Roma.
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SPEZIA, CORAGGIO E PAZIENZA: UN PUNTO PER CHIUDERE LA PRATICA