Intervistato da AM, Emmanuel Gyasi racconta la sua carriera, gli inizi difficili e il sogno Serie A. Potrebbe essere tranquillamente un film la storia della sua vita: è nato a Palermo da genitori ghanesi ma è poi cresciuto ad Accra, capitale africana, in cui si è innamorato del calcio sognando Ronaldinho. I campi erano in terra, le scarpe non c’erano, era tutto decisamente diverso: “Ma nessuno ci stava a perdere” racconta. E le origini non si dimenticano anche ora che Gyasi è in A: “Quelle partite mi hanno trasmesso la fame che mi ha portato fino a qui” racconta. Fino ad affrontare CR7, con cui l’anno scorso ha anche scambiato la maglia. “Mi vengono ancora i brividi – ricorda – gli ho detto che è un esempio per me e per tutti e lui mi ha detto di continuare a lavorare coltivando i miei sogni. Al ritorno mi ha dato la maglietta e mi sembrava di svenire…”.
Ma non per questo Ronaldinho è dimenticato, anzi: “Se potessi incontrarlo gli direi grazie per aver trasmesso felicità con le sue giocate a tanti bambini come me“. Intanto ci sono però altri due sogni da coronare: “Festeggiare un’altra salvezza con lo Spezia e andare al Mondiale a marzo con il Ghana. Farò di tutto per meritarmi la convocazione. Nel nostro girone (incredibile) c’è proprio… CR7“.
Poi, Gyasi racconta altre curiosità: il pre-partita “musicale” per le partite della Nazionale, Mohammed Kudus come giocatore da seguire del suo Paese e il più forte avversario incontrato in A oltre a Ronaldo: “Leao del Milan – risponde – ha una falcata pazzesca“. E poi il ruolo, visto che in due anni di A ha giocato praticamente ovunque: “Nasco esterno, ma gioco ovunque mi si chieda a seconda delle necessità. Italiano e Thiago sono diversi ma entrambi mi hanno insegnato molto”. Infine, il gol cui è più affezionato, su cui non ci sono dubbi: “Quello che è valso la promozione in A, un pezzo di storia. Così come ho nel cuore Portovenere e lo stadio Picco“.
MOTTA: “SONO INC***TO PER LA LAZIO, ABBIAMO SOLO IL PIANO A”
LE PROBABILI DI SPEZIA-ATALANTA