Udinese-Spezia, sabato alle 18, sarà un’altra sfida particolare per uno dei portieri nati e cresciuti in Friuli. Dopo Guglielmo Vicario, è il turno di Ivan Provedel. Nato a Pordenone il 17 marzo del 1994, da madre russa e padre pasianese, si troverà di fronte il suo passato. Il Gazzettino del Friuli ricostruisce la carriera dello “Zar Ivan”, cresciuto giocando da punta, nelle giovanili del Treviso. Una storia strana, la sua. Di mestiere segna, ma in realtà i gol vuole evitarli. Il passaggio all’Udinese arriva nel 2010, dove si conferma ottimo guardiano fino alle soglie della Primavera. Gli ultimi due anni delle giovanili li vive a Verona, sponda Chievo, e da lì comincia un lungo girovagare per l’Italia fino a un altro passaggio di proprietà, all’Empoli.
A ridargli la luce della Serie A la chiamata dello Spezia, che lo ingaggia dopo la promozione nel massimo campionato. Anche in Liguria il percorso è un mezzo calvario, con gli spezzini che si trovano con un parco portieri abbondante, in cui dover sgomitare per giocare. Nella prima stagione delle aquile bianconere vede il campo per ben 29 volte, subendo però tanti gol, 55. Anche per questo Thiago Motta era ripartito da Jeroen Zoet. Dopo soli 4 punti in 7 partite e ben 19 reti incassate, il cambio a favore di Ivan. Scelta giustissima, perché da lì in poi Provedel non ha più lasciato la porta, giocando 28 partite consecutive e subendo 47 gol. Ora – conclude il giornale – arriva la sfida più intensa, quella contro la sua ex Udinese.
Niente calcoli: serve non uscire a mani vuote dalla Dacia Arena