Lo Spezia resta in Serie A matematicamente, salvandosi per la seconda volta di fila con un turno di anticipo. Come scrive Il Secolo XIX, il cerchio si chiude dove era cominciato, a 360°. Il 30 settembre a Udine era arrivata la prima vittoria in A, ieri nello stesso campo il successo che fa la storia, di nuovo. Una gara tatticamente perfetta e concreta, che permette di mettersi alle spalle club blasonati e con tanti anni di Serie A come Salernitana, Cagliari e Genoa, oltre alla Samp. Lo Spezia ha fatto ciò che doveva fare: salvarsi da solo.
I meriti – sottolinea il quotidiano – vanno a Motta e ai suoi ragazzi in primis, ma anche alla società che da due anni a questa parte unisce idee a valori tecnici, con una base solida di squadra e un impianto economico stabile. Facendo i conti in tasca ai Platek, il terzo anno di Serie A garantisce oltre 35 milioni di contributi e nel caso di sciagurata retrocessione ben 25 di paracadute ipotetico. Dopo il Napoli si penserà al futuro (come ha detto il tecnico in sala stampa), basterà poco per uscire allo scoperto ma intanto l’impresa è storia. E fra le squadre della seconda parte di classifica, lo Spezia formato Motta sembra una di quelle più giovani e futuribili.
Il merito maggiore per il tecnico – si legge – è quello di aver lasciato nel cassetto la tesi di Coverciano e vissuto la realtà. E la sua sfida è vinta, soprattutto negli scontri diretti contro tutte le inseguitrici, quasi sempre uscito vincitore. E con queste premesse è possibile guardare alla prossima Serie A con rinnovata fiducia.
LE PAGELLE DEL MATCH
MOTTA: “SIAMO NELLA STORIA, MERITO DI UN GRANDE GRUPPO”
Votate i vostri tre migliori di Udinese-Spezia
- Ferrer (28%, 255 Votes)
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- Gyasi (10%, 92 Votes)
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