Indipendentemente da come andrà, quella di domenica sarà senz’altro una festa in casa Spezia, con la squadra che potrà festeggiare la salvezza davanti alla propria gente. Terminato il campionato, però, servirà mettersi subito al lavoro per capire come costruire lo Spezia del futuro. Tanto, o tutto, passerà dalla conferma o meno di Thiago Motta. E La Nazione La Spezia fa il punto su quali siano i motivi che fanno propendere ad una continuazione insieme e quelli che, invece, fanno dire che forse è meglio separarsi. Certamente non è da tutti portare alla salvezza un gruppo giovane e con poca esperienza in Serie A. E certamente non è da tutti cambiare in corso d’opera mettendo il bene del collettivo davanti ai propri dettami tecnici e tattici. Impossibile non citare le intuizioni vincenti dell’italo-brasiliano. Una su tutte, lo spostamento di Kiwior a centrocampo.
Vanno però anche considerate le valutazioni di chi pensa che, invece, sia opportuno dirsi addio in estate. “Positivo cambiare idea, ma perché preferire uno Zoet palesemente fuori forma ad un Provedel ultrareattivo? Per vedere il portiere friulano tra i pali sono passate troppe giornate”. Altro punto critico, l’impiego di Verde, purtroppo lasciato spesso ai margini. E perché aspettare mesi per rivoluzionare l’assetto tattico fino ad arrivare alla gara con il Torino? “Perché così tanti giocatori ridotti al ruolo di comparse? La gestione di una testa calda come Nzola è stata proprio da manuale, ferme restando le gravi colpe del francese? Se davvero la mission dello Spezia di Platek vuole essere la valorizzazione dei giovani calciatori, Thiago con la sua spigolosità è proprio l’uomo giusto?”. In ogni caso, ci si augura che la decisione sia definitiva e rapida, evitando quanto successo lo scorso anno…
Erlic: “Non dimentico Spezia e la sua gente. Il Picco resterà il mio stadio”