Al Picco pomeriggio di follia. E il bilancio poteva essere peggiore

La Gazzetta Dello Sport lo definisce un pomeriggio di follia, con un bilancio che avrebbe potuto essere davvero grave rispetto ai 4 feriti totali (senza contare gli steward medicati sugli spalti). Spezia-Napoli sarà ricordata per gli incidenti prima, durante e dopo la partita, altro che festa. Un napoletano rischia di perdere alcune dita per aver cercato di rilanciare un petardo che gli è invece esploso in mano, mentre si indaga sulla presenza di gruppi ultras marsigliesi, da sempre nemici dei napoletani. Il rischio è che in questo pomeriggio surreale possa esserci premeditazione.

La rosea ripercorre i momenti della giornata: prima di mezzogiorno, fra Viale Garibaldi e Viale Amendola, i primi contatti fra i pulmini azzurri e i tifosi di casa, con l’intervento delle forze dell’ordine. Poi il delirio si sposta in campo: in risposta a cori beceri di casa, alcuni facinorosi entrano in campo dal settore ospiti cercando di aggredire i tifosi avversari. La calma torna anche grazie a Thiago Motta e Spalletti, oltre che ai giocatori, che vanno a fare da pacieri fermando anche fisicamente gli esagitati. Un episodio del quale certamente non sentivamo il bisogno, in una giornata che doveva essere di festa. Anche dopo il triplice fischio si sono verificati nuovi scontri in Via Dei Pioppi. In serata è arrivata la ferma condanna da parte del presidente Gravina, ma anche del sindacato UsigRai. E ora la palla passa al Giudice Sportivo, che avrà parecchio materiale su cui indagare.

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