Il tribunale ha liberato, dopo appena ventiquattro ore, i quattro tifosi spezzini coinvolti negli scontri. Nel frattempo, scrive Il Secolo XIX, i giudici partenopei stanno invece usando la linea dura con Vincenzo Varriale, l’unico fermato tra i tifosi napoletani. L’ultrà dovrà restare agli arresti domiciliari, con l’accusa di aver partecipato all’invasione di campo. Varriale, che fa parte del gruppo Fedayn, è stato fotografato durante l’assalto ai tifosi spezzini in curva Piscina, A breve – si legge – potrebbero arrivare nuove denunce e decine di Daspo, perché la Digos di Napoli si sta concentrando sul gruppo Fedayn, tra i cui componenti ci sarebbero altri protagonisti degli scontri.
La sequenza dei fatti di domenica ha visto iniziare tutto alle 11:20, quando alcuni tifosi del Napoli hanno lanciato oggetti dai pulmini contro i tifosi dello Spezia che si stavano recando allo stadio. Poi, un’escalation di follia: l’invasione di campo dei partenopei e l’aggressione ai tifosi spezzini in gradinata. Dopo la fine della partita, in via XV giugno, le due tifoserie si scontrano: un pulmino di ultrà azzurri esce dal tracciato presidiato dalla polizia. La scena è da guerriglia urbana: scoppiano bombe carta e volano fumogeni, poi partono le cariche. Brutti episodi di scontri che speriamo di non rivedere mai più.
Vorrei esprimere stima e rispetto verso i veri tifosi napoletani. Quelle famiglie che ho incontrato e salutato andando allo stadio mentre indissavo la maglia delle aquile. I fedayn sono la feccia che schiuma dai vicoli. Delinquenti senza futuro, ma somigliano ad alcune leggere spezzine, che abitano quel bar immondo di via Garibaldi, dive si può fare di tutto senza conseguenze (dai fumogeni alle aggressioni alle auto che passano).