Motta-Spezia, i retroscena dell’addio: alla base le divergenze con il club

La storia d’amore fra lo Spezia e Thiago Motta è ormai sempre più ai titoli di coda. Le parti, dopo l’interlocutorio incontro di ieri, la prossima settimana metteranno la parola fine al loro rapporto con una buonuscita per il tecnico, che potrà poi accasarsi altrove. La Nazione oggi in edicola rivela i retroscena alla base della rottura dell’idillio, che in realtà provengono da lontano. Il tecnico non ha gradito di essere rimasto sempre sulla graticola in stagione, di fatto esonerato a dicembre prima di Napoli-Spezia e “salvato” solo dal no di Marco Giampaolo. Anche dopo il KO con il Verona si è tornati a parlare di licenziamento, prima del filotto di successi che lo ha eletto allenatore del mese. Il suo carattere accentratore, poi, ha preteso dalla società piena autonomia.

Dall’altra parte, il club non ha visto favorevolmente l’accantonamento di alcuni calciatori considerati patrimonio della società. Su tutti sono rimasti ai margini Sala, Bourabia, Strelec, Sher, Podgoreanu, oltre al caso di Nzola. Anche Antiste ha trovato poco spazio, mentre Salcedo è sparito dai radar ma ora è nei convocati del CT Mancini. Il tecnico ha sempre proseguito in direzione ostinata e contraria, sostenuto dalla piazza e dai tifosi, che ora vorrebbero che rimanesse. Ma sembra davvero troppo tardi.

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