30 Maggio 2022 - 17:20

Giovane e dalle idee chiare: cosa piace di Farioli allo Spezia

post

Nelle ultime ore è emersa con forza la candidatura di Francesco Farioli per la panchina dello Spezia. Un nome in realtà già uscito nella scorsa estate per prendere il posto di Italiano, prima che poi la società decidesse di virare su Thiago Motta. Alla base della rinuncia, in quel caso, anche la mancanza del patentino che gli consentisse di allenare in Serie A, un problema che in realtà ancora oggi ci sarebbe (seppur con più tempo a disposizione). Proviamo a conoscere meglio il giovanissimo tecnico che da due anni sta facendo bene in Turchia.

Giovane di belle speranze

Farioli ha solo 33 anni (classe 1989) e dalla sua già un curriculum di tutto rispetto: ha cominciato come allenatore dei portieri nello staff di De Zerbi al Benevento prima e al Sassuolo poi, prima di diventare allenatore in seconda e poi protagonista solitario in panchina. Una strada intrapresa dunque da lontano, poi virata direttamente verso il ruolo di allenatore. E in Turchia si sono accorti di lui molto presto: prima con il Fatih Karagumruk dei molti italiani concluse una stagione con buoni risultati, quindi, dopo l’allontanamento in questo campionato, ha firmato a gennaio per l’Alanyaspor, sempre in Superlig turca. In quel torneo è possibile cambiare panchina nella stessa annata e Farioli ha subito impresso la sua impronta alla squadra, mettendo a referto il record di punti della storia del club e sfiorando la qualificazione alla prossima Conference League.

Filosofia e valorizzazione

A parlare per lui sono le sue idee e la sua filosofia. Il suo modo di stare in campo è volto a dominare il gioco e a controllare sempre l’incontro. Un viatico in linea con quanto mostrato da Italiano e Motta, senza schemi fissi o definiti ma un calcio moderno e fluido. In Turchia ha già saputo valorizzare diversi giovani interessanti, come Aydin o Bayir. All’Alanyaspor i tifosi si sono spesso divertiti e la sua squadra ha in alcuni casi segnato anche sei reti in una stessa partita. Dalla sua ha una tesi che già dice tutto, discussa a Firenze: “Filosofia del gioco: l’estetica del calcio e il ruolo del portiere“.

Fattore di rischio

Fra le linee guida tratteggiate dalla società per il post Thiago Motta c’è anche una via con maggiore scommessa, che potrebbe portare proprio a Farioli. Una scelta inedita e certamente tutta da verificare, in un campionato lungo e difficile come la Serie A, che poco perdona a chi sbaglia. Per il giovane allenatore sarebbe certamente un upgrade (non ce ne voglia il campionato turco), ma nei fatti è tutta da verificare la tenuta di una squadra affidata ai suoi metodi. Sarebbe certamente una soluzione non conservativa da parte dei Platek, che potrebbero anche confrontarsi con una scelta che sa di salto nel buio. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *