Ricordate Davide Addona? L’ex aquilotto, oggi 37enne, è ricercatore all’Università di Parma nella facoltà di matematica, ma ricorda benissimo quello Spezia-Juve 1-1 del 2007. Una partita da sogno, come la definisce, lui che era arrivato come rincalzo in B da pochissimo e fu ‘costretto’ a giocare per gli infortuni di Fusco e Scarlato. “Momenti indimenticabili, le sensazioni più forti furono nel tunnel a vedere i tifosi accalcati sui gradoni“. Lui fu chiamato a marcare Trezeguet, reduce dalla finale mondiale 2006, ma Addona ricorda come fu tutta la squadra a fare qualcosa di veramente grande. “Se quella partita la giochi 50 volte probabilmente la perdi 49, ma le statistiche valgono sui grandi numeri” dice l’ex aquilotto “E noi fummo bravi a raccogliere l’imprevedibilità“.
Tredici anni dopo torna la sfida, ma con palcoscenici diversi: “Sono legatissimo alla piazza e molto felice per l’arrivo in A. In più so di avere fatto parte di questo percorso che ha portato le Aquile così in alto“. Oggi la Juve è profondamente diversa da allora, ma per Addona è il momento giusto di giocarci: “Lo Spezia è calato nella parte e sembra una squadra di A a tutti gli effetti, i bianconeri sono ancora in cantiere. Non giocare al Picco sarà un grande handicap, ma i bianchi dovranno dare il massimo e sperare in qualche errore avversario. Con Italiano è stata fatta la giusta scelta di continuità“.