La Nazione dedica oggi un approfondimento allo Spezia che si presenta ai nastri di partenza del prossimo campionato, di fatto a tre giorni dalla gara con l’Empoli. Sarà una squadra rinnovata, anche grazie alla possibilità di operare sul mercato, ma anche a seguito di una salvezza bis ottenuta con diverse difficoltà. Ieri il presidente Platek ha chiarito le velleità future per rilanciare il club, ma che Spezia dobbiamo aspettarci?
Nuovo tecnico e nuovo modulo
Con l’avvento di Luca Gotti in panchina, le Aquile saranno in campo con il sistema di gioco 3-5-2, con l’obiettivo di valorizzare al meglio le caratteristiche della sua rosa. Due innesti importanti e di esperienza per la Serie A come Mattia Caldara e Albin Ekdal rappresentano per entrambi la voglia di riscatto nella massima serie. Con loro pure Daniel Maldini (che oggi ha raccontato la sua ambizione), jolly offensivo di belle speranze, ma anche il ritorno di Viktor Kovalenko e l’avvicendamento in porta con Provedel che ha lasciato il posto a Bartlomiej Dragowski (le sue parole in sala stampa). Sicuramente di peso gli addii di Erlic e Maggiore (sempre più prossimo) oltre che del portiere, con l’ambizione di fare ancora del Picco un fortino per la salvezza. Proprio lo stadio di casa è già stato protagonista della rotonda vittoria in Coppa Italia sul Como, anche se la partita con l’Empoli è già da non sbagliare in ottica salvezza.
Collocazioni tattiche
Gotti ha dato fiducia a Nzola, che già ha ripagato con una doppietta il suo allenatore. Nello scacchiere del tecnico friulano, poi, Kiwior ritroverà spazio nel suo ruolo originale di centrale di difesa in sostituzione di Erlic, con Caldara e Nikolaou al suo fianco. A centrocampo Gyasi e Reca si contenderanno le corsie laterali, con Ekdal, Bastoni e Agudelo a giocarsi i posti in mezzo. L’estro di Verde (8 reti nella scorsa annata) potrà poi dare il giusto contributo alle due punte. L’attesa è finita, presto vedremo all’opera la nuova creatura in maglia bianca.