Un po’ su tutti i quotidiani oggi in edicola troviamo riferimenti al fulmine a ciel sereno legato alla maxi offerta arrivata dalla Premier per Jakub Kiwior. 12 milioni messi sul piatto dal West Ham non sono una cifra qualunque, anche se si tratta (per ora) soltanto di un sondaggio. Lo scrive Il Secolo XIX, sottolineando come a questo punto lo Spezia attenda eventuali altre mosse degli inglesi, per capire se realmente siano disponibili a investire tale cifra. E già lunedì potrebbe essere un giorno chiarificatore, dopo la partita con il Nottingham.
Pro e contro
Le carte sul tavolo impongono un paio di riflessioni obbligate: cedere Kiwior a quella cifra (pagato 2,2) creerebbe di fatto una plusvalenza di 10 milioni, in grado di dare subito e del tutto una svolta finanziaria. Di contro, ci sarebbe da trovare un sostituto adeguato in non molto tempo e in maglia bianca il polacco avrebbe finalmente l’opportunità di misurarsi nel suo ruolo ideale dopo un anno di adattamento in mediana.
Soluzione “in casa”
Secondo il quotidiano, un possibile sostituto potrebbe arrivare da un’operazione già imbastita ma alla fine congelata: quella che avrebbe portato lo Spezia su Willyan Rocha, 27enne brasiliano che Pecini avrebbe mandato al Casa Pia, poi fermata. Anche in questo caso, però, andrebbero fatte alcune valutazioni: tutto dipenderà alla fine dal margine di manovra degli Hammers.
Parola alla difesa
Anche Repubblica dedica un approfondimento alla situazione Kiwior, sottolineando come nei fatti comunque ad oggi lo Spezia non abbia ricevuto un’offerta ufficiale. Di certo, nonostante l’apprezzamento di Gotti, a certe cifre è difficile dire di no e secondo quanto riportato il tecnico potrebbe anche decidere di cambiare in difesa: finora lo Spezia ha giocato le amichevoli con il 3-5-2, ma potrebbe anche tornare all’assetto a quattro. Beninteso, non c’è intenzione di svendere, ma di fronte a 12 milioni sembra complicato fare resistenza, considerando la sola stagione di A messa in campo dal difensore polacco. Che nel frattempo vorrebbe giocarsi le chance mondiali con una titolarità sicura.