Non mancano gli elogi per Mbala Nzola dopo il tiro-gol contro l’Empoli, per un attaccante che in sole due partite stagionali ha già saputo fare meglio dello scorso anno. Il centravanti ritrovato potrebbe così fare le fortune dello Spezia anche contro avversari di maggiore qualità rispetto ai toscani.
Homo novus
La Gazzetta Dello Sport parla oggi del franco-angolano, che sembra aver davvero cambiato tutto di lui. E i risultati si sono visti da subito, visto che in Serie A non segnava da quasi dieci mesi, una doppietta (inutile) contro l’Atalanta a novembre 2021. D’altronde, quella scorsa è stata una stagione decisamente da incubo: problemi fisici, incomprensioni con Motta, problemi con i compagni e quella notte contro l’Inter con il “famoso” episodio del piercing che gli costa anche le ultime partite della stagione.
Sorrisi e fiducia
Con l’arrivo di Luca Gotti, subentrato a Motta in estate, ecco subito il sorriso. Ottimo pre-campionato, tirato a lucido, grande fiducia, come lui stesso ha confermato sin da subito. E all’orizzonte c’è quel record fatto registrare nella prima annata in A con Italiano: 11 reti messe a segno, con il soprannome “Dyba” che tutti da queste parti ricordano. Molte delle quali (compresa quella di domenica ovviamente) arrivate nel girone di andata, dove l’attaccante sembra dare il meglio di sé.
Storia speciale
La rosea ripercorre poi le tappe del suo percorso, definendole quasi da romanzo di avventura. Nel 2016 Nzola arriva in Italia e dopo il rifiuto del Perugia approda in C alla Virtus Francavilla, 11 gol anche lì. Poi un anno di ombre a Carpi, quindi il Trapani con Italiano e l’approdo nel Golfo. A fine 2020, poi, arriva anche la chiamata dell’Angola, che gli regala cinque presenze e due reti.
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