È di certo una delle (poche) note liete di San Siro, in una sorta di storia parallela che lo accompagna. Perché Bartlomiej Dragowski ci ha messo davvero pochissimo a conquistare Spezia e i suoi tifosi, a suon di prestazioni di qualità seppur solo in 180′. Anche perché, non dimentichiamolo, fino a qualche settimana fa era Ivan Provedel, forse il più forte portiere di sempre in casa Aquile, il guardiano del faro. E la storia, scrive Il Secolo XIX, si intreccia ancora: il polacco compie tre grandi uscite e altrettante parate decisive a San Siro, mentre il neo-laziale, contro il Torino, si rende protagonista di un paio di uscite a vuoto ma poi si riprende bene.
Amici sempre
I due – si legge – sono amici da tempo e si conoscono bene. Ieri si sarebbero anche sentiti, visto che l’ottimo rapporto è sbocciato a Empoli, quando per Provedel era decisamente un momento non facile. Allora il portiere italiano era infortunato e Dragowski si prese i gradi di titolare, oggi è il contrario: il polacco a San Siro ha giocato solo la quinta partita in 176 giorni. E che partita, visto che l’ex Fiorentina si è trovato di fronte quello che è in questo momento uno degli attacchi più forti dell’intera Serie A. Lo Spezia è oggi il presente e il futuro, con in mezzo il Mondiale e – ovviamente – il sogno salvezza. Con Drago sempre più protagonista fra i pali.
(Ri)ecco la clausola
E chissà che un giorno non sia la Premier la sua destinazione, ma per adesso il presente è ovviamente il Golfo. Dragowski si sta trovando bene, ha due compagni di Nazionale come Kiwior e Reca e un gruppo unito con lui. Ma, come evidenzia il giornale, farà discutere la clausola rescissoria unilaterale, che dovrebbe ammontare a circa 8 milioni, dopo il primo anno. Le parti – con la Fiorentina contraria – l’avevano inserita nel contratto triennale, dandosi tempo fino a metà settembre per poterla cambiare. Lo Spezia ha versato alla Fiorentina 2 milioni più bonus, pagabili in più anni, con una percentuale sulla rivendita particolare. I viola deterranno infatti il 50% in caso di cessione ma al netto dei costi: tradotto, se Dragowski lascerà lo Spezia per 8 milioni, a Commisso ne andrà la metà di 6. Problemi eventualmente futuri, prima c’è una salvezza da raggiungere tutti insieme.
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