Bastoni, leader e qualità. E i suoi numeri sono da top player

Non aveva certo bisogno di presentazioni, ma una volta di più si è dimostrato l’anima di questo Spezia. E Simone Bastoni resta uno dei pochi a poter raccontare una storia lunga delle Aquile, insieme a Gyasi: dalla promozione in B alla terza stagione di A. E la sua di storia arriva anche da più lontano, visto che è partita fin dalle giovanili: Il Secolo XIX lo definisce “un veterano ragazzino”, visto che l’esordio in A risale a nemmeno due anni fa contro la Fiorentina, nemmeno al Picco.

Semplice e… spezzino

Nato a Piana Battolla, nella sua carriera ha giocato praticamente ovunque, tranne che in porta. Se lo Spezia ieri è rimasto a galla contro il Bologna lo deve proprio al suo centrocampista. Il gol segnato a fine primo tempo permette di riacciuffare una gara che stava sfuggendo nel momento in cui la squadra stava giocando meglio. E il peso specifico del 20 aquilotto nell’economia della squadra diventa davvero significativo, non soltanto oggi.

Numeri da top

Sono le cifre a dire quanto Bastoni sia fondamentale per l’economia delle Aquile. Schierato da mezzala sinistra, ruolo più congeniale, fa anche giocare meglio Reca. Segna una rete, ha altre tre occasioni, offre ai compagni tre palloni chiave, prende un giallo e ha il 79% dei passaggi riusciti. 51 palle giocate in 76′ di partita, che più in generale condiscono due reti al Picco in cinque partite. Il record personale di tre segnature (con Siena e Carrarese ma in Serie C) è già vicinissimo. Il centrocampista è rimasto l’unico esponente della spezzinità che la squadra ha ancora dentro, dopo avere perso Maggiore e Vignali, altri due che la maglia bianca l’hanno avuta sempre cucita addosso. Serio e un po’ taciturno, ma Bastoni rappresenta l’immagine più amata dei tifosi, qualcosa su cui basare le certezze della squadra. E le sue parole a fine gara lo dimostrano.

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