Lo Spezia si trascina dietro parecchie ombre e rammarichi, soprattutto dopo la beffa subita a un minuto dal termine contro il Napoli. Una mano a dirada risolverli può darla il nuovo Chief Football Officer dello Spezia, Eduardo Macia, con esperienze al Bordeaux, alla Fiorentina, al Leicester, al Liverpool, al Real Betis e Valencia. La famiglia Platek ha scelto di consegnare al manager spagnolo le chiavi di tutte le aree collegate all’attività calcistica, inclusi i reparti tecnici e lo scouting. L’unico progresso che individua Repubblica è coprire i buchi nella rosa, vistosamente notati nel match al Maradona e rimarcati dallo stesso mister Gotti. La rottura con Riccardo Pecini è stata ricomposta rapidamente. L’ex direttore tecnico lascia però una compagine da completare.
Lacune e infortuni
I bianconeri – prosegue l’analisi – sono privi di due uomini chiave: un regista e un attaccante. Vuoti accentuati dalla reiterata assenza di Verde, del quale si teme un lungo stop. Le ripartenze, senza il fantasista napoletano, non conducono da nessuna parte. Sfortuna vuole che, assieme a Verde, sia in infermeria pure il giovane Maldini e Strelec non stia meglio. Sempre alle prese con problemi fisici Amian e Ferrer, mentre l’input del Chelsea di impegnare Ampadu nel ruolo di centrale ha reso quel reparto assai intasato, tanto che si parla di una cessione a gennaio del baffuto greco Nikolaou. Solo allora il buon Macia potrà tirar fuori dal cilindro i due nomi di peso che mancano all’appello sfoltendo pure la rosa di doppioni e giovani di belle speranze.