Sulle pagine de La Nazione oggi in edicola troviamo un’intervista all’ex DG aquilotto Guido Angelozzi, oggi alla guida tecnica del Frosinone. Nelle parole del dirigente c’è grande stima per lo Spezia (ovviamente indimenticato nei suoi pensieri dopo la doppia esperienza) ed esprime parere più che positivo sull’ingaggio di Macia: “Un top, un gran colpo” lo definisce. L’artefice della storica promozione in massima serie ricorda: “Siamo amici, c’è grande stima reciproca. L’ho conosciuto alla Fiorentina e nel 2014 trattammo Bakic. Ha una visione europea e mondiale oltre che un grande curriculum” racconta.
Salto in avanti
Secondo Angelozzi, lo Spezia potrà fare un salto ulteriore in avanti, premesso che la squadra ha trovato un buon posizionamento in classifica alla pausa dal campionato. “Data l’importanza indubbia del dirigente, la crescita dipenderà sempre dalla proprietà, che dovrà sostenere Macia nel suo lavoro. Anche Pecini ha lavorato bene, salvo poi ritrovarsi in disaccordo con la dirigenza” dice il DG. Ma intanto, nonostante qualche problema, lo Spezia riscuote consensi sul campo e in classifica: “Stimo molto Gotti, è preparato e serio, così come è stato bravissimo a recuperare Nzola che era stato dimenticato ed è uno dei più forti in Italia. La squadra è giovane ma ben allenata, anche se forse la rosa è un po’ incompleta. Sarà fondamentale l’apporto della tifoseria“.
Dodicesimo uomo
Già, la tifoseria. Anche in questa stagione il Picco si sta dimostrando determinante e nelle prime quattro giornate è stato sempre foriero di punti importanti. E Angelozzi se lo ricorda bene: “8.000 persone sugli spalti di quello stadio ne valgono 16.000 di altri, gli aquilotti giocano sempre in dodici“. E alcuni di quei giocatori che ancora vestono la magli bianca sono quelli che il direttore portò nel Golfo: Gyasi, Bastoni, Ferrer e Nzola. Il capitano sta facendo la storia: “Insieme agli altri si sta prendendo le soddisfazioni che si merita. Porto nel cuore loro come tutti coloro che sono stati protagonisti nella mia gestione. Spero che la squadra centri un’altra salvezza, se lo merita davvero“. La speranza, per il terzo anno, è quella di arrivare all’obiettivo senza patemi e con anticipo: “l’importante è ottenerlo – dice – non dimenticando che nell’ultimo anno sono retrocesse società fortissime come Genoa e Cagliari”. E siamo solo all’inizio.