“Carissimi nemici” è il tema chiave scelto questa mattina da Repubblica per presentare Lazio-Spezia. Un ritorno all’Olimpico da avversario per Gotti, che già lo scorso anno da allenatore dell’Udinese fece visita a Sarri, completando di fatto un percorso iniziato da lontano, sui banchi di scuola a Coverciano, poi terminato nella vittoria comune dell’Europa League al Chelsea. Non sarà però un rapporto fra “maestro” ed “allievo” avverte il quotidiano, perché si tratta di due modi di pensare molto diversi, così come è diverso il loro modo di fare calcio.
Obiettivi comuni
Diversità, certo, ma anche un’idea ben precisa: uscire dall’Olimpico con dei punti in mano. Entrambi hanno girato tanto nelle loro carriere prima di arrivare al top, ma oggi Gotti vuole uscire imbattuto dall’Olimpico, come lo scorso anno. Dovrà fare a meno di diversi giocatori, tornati infortunati dalle Nazionali, ma non ha paura del 4-3-3 e del “Sarrismo”. E pensare che avrebbe potuto seguire proprio Sarri alla Juventus dopo la vittoria europea in Premier, ma “la vita va così” racconta lui stesso. E ora ci saranno otto partite tutte d’un fiato, con pochi calcoli e tanti punti da poter fare.