Alla Lazio ci sono tre calciatori positivi. Sembra essere questa l’ennesima puntata della querelle sui tamponi in casa biancoceleste. La Gazzetta Dello Sport riassume le ultime, convulse giornate. Dopo la negatività riscontrata per la Serie A e l’esito opposto per la UEFA, ieri la società romana si è rivolta a un terzo laboratorio, che ha confermato il contagio di tre elementi della rosa. Non sono stati resi noti i nomi, ma fra i calciatori analizzati ci sono anche i tre già fermati dalla UEFA prima di Bruges, ovvero Immobile, Leiva e Strakosha. Ieri mattina, intanto, erano arrivati altri test “negativi per tutti” e la società ha fatto sapere che quelli del terzo laboratorio (Campus Biomedico) erano test rapidi, meno affidabili dei classici esami molecolari. Una tesi che poco regge al cospetto di una segnalazione all’ASL (che prevede l’attivazione del protocollo, oltre che di una apertura di un’inchiesta da parte della Procura Federale. A tenere banco è soprattutto il caso Immobile, che – a differenza degli altri due e se dovesse essere fra i contagiati – ha anche giocato e segnato contro il Torino nonostante i test pre-Champions lo avessero lasciato a casa nei giorni precedenti. Insomma, un gran caos.
E il Presidente Lotito, intervistato questa mattina da La Repubblica, non le manda a dire: “Ce stanno a fa il gioco delle tre carte. Positivo vuol dire contagioso, no? Anche nella vagina delle donne, di tutte le donne del mondo, ci sono i batteri. Ma mica tutti sono patogeni, solo alcuni in alcuni casi diventano patogeni e degenerano“. E poi annuncia: “Anche il DS Tare è positivo, ma oggi nessuno ti dice se uno infetta oppure no, c’è aleatorietà nell’interpretazione dei risultati che deve dare il medico“. E infine se la prende con chi lo accusa: “Abbiamo il tampone, era negativo. Nessuno vuol far giocare i positivi, ho fatto fare i tamponi pure ai familiari. Cairo mi odia a morte dopo che ha perso con me, i suoi giornali mi attaccano per questo. Ma perde sempre, è ultimo in classifica“.