Il quotidiano La Repubblica dedica un focus allo Spezia di Gotti, richiamando alla necessità di audacia che non guasterebbe alle Aquile, uscite ancora una volta con le ossa rotte da una sfortunata trasferta. Ancora zero reti segnate, poche conclusioni verso la porta, un solo punto in tre scontri diretti contro Monza, Cremonese e Salernitana. La squadra spensierata vista in Coppa Italia, schierata con uno spumeggiante 4-3-3 ha invece lasciato spazio a una formazione più difensiva, come le precedenti partite. Un 3-5-2 su cui Gotti sta insistendo ma che non regge più e che – probabilmente – non ha nemmeno gli adatti interpreti per farlo. Il dubbio è legittimo: chi tira? Chi verticalizza? Chi inventa? Nzola è spesso lasciato troppo solo contro un intero reparto, quasi una resa prima di combattere, salvo poi gettare nella mischia tutti gli attaccanti per ribaltare il risultato come a Salerno.
Fiato corto
In più, segnala il quotidiano, dopo 45′ la squadra sembra non averne più e alla lunga non regge i ritmi imposti dagli avversari. A Salerno è bastato un gol (bellissimo) di Mazzocchi per causare la sconfitta e acuire la parola “crisi”, visto che sempre più in casa Spezia si comincia a parlare di allarme rosso. All’orizzonte c’è la gara con la Fiorentina, in calendario domenica alle 15.00, che potrebbe essere davvero rovente. Oltre alla sfida all’ex Italiano, Gotti ha a disposizione altre tre gare contro Milan, Udinese e Verona prima della sosta mondiale: obiettivo raggiungere almeno quota 11 punti, soglia che pareggerebbe almeno quelle ottenute dai predecessori del tecnico. In attesa del mercato di gennaio.
UFFICIALE – ECCO IL BILANCIO DELLE AQUILE: PASSIVO RECORD, MA INIEZIONE IMPORTANTE DI DENARO