Quella di domenica sarà certamente una partita speciale per Petko Hristov, difensore dello Spezia ed ex Fiorentina. Una gara che finalmente potrà giocare da pienamente recuperato, visto che il bulgaro ha pagato un infortunio in Nazionale che lo ha costretto tre settimane ai box: “Sono rientrato in gruppo e mi sono allenato con i compagni, sono davvero felice” racconta a Il Secolo XIX. Intanto si gode il sogno Serie A, legatissimo al gemello Andrea (oggi alla Reggiana) con cui spera di giocare un giorno.
Nuova via
Prima dello stop, Hristov aveva totalizzato cinque presenze totali (tre da titolare) contro Sassuolo, Juve e Bologna, mentre con Inter, Napoli e Sampdoria era subentrato. “Con Gotti impatto positivo – dice – tanto che nelle ultime settimane mi ha chiamato quasi tutti i giorni per sincerarsi delle mie condizioni. È cambiato tanto nel club, oltre a lui anche dirigenza e staff, ma siamo rimasti molto uniti e tutti si sono ambientati bene“. Una forza del gruppo sempre primaria, dunque, con l’obiettivo di lavorare con tranquillità e crescere ancora.
Obiettivi
L’anno scorso, il centrale fu citato da Motta per la sua abnegazione e il suo percorso di crescita, parole che naturalmente fecero breccia nel cuore del ragazzo: “L’ho ringraziato, anche se nelle ultime partite mi sono infortunato. So di essere migliorato, spero di guadagnarmi con il lavoro le stesse parole anche da Gotti“. Tecnico che sta contribuendo alla sua crescita, dando fiducia e indicazioni preziose anche sullo stare in campo. Giocarsi la maglia con Caldara e Ampadu è poi uno stimolo ulteriore, c’è bisogno di tutti secondo Hristov. E sulla salvezza mostra serenità: “Obiettivo alla portata, come squadra siamo i primi ad essere arrabbiati per le trasferte. A Salerno abbiamo fatto bene per un tempo, ma poi è evidente che ci sia mancato qualcosa” spiega.
Gara da ex
E all’orizzonte, adesso, arriva la Fiorentina. Una squadra che lo ha visto crescere dai 19 anni in avanti, quando Pioli era alla guida dei viola, giocando però nella Primavera prima di andare per tre anni in prestito in C: “Ritroverò Biraghi, Venuti e Milenkovic di quella squadra” racconta. Ma sono già tanti i ricordi importanti con le Aquile, a partire dall’esordio a Cagliari, prima assoluta in A. Non solo: la rete con la Lazio (la partita del gol di Acerbi) e tanto altro. E anche in Nazionale qualche soddisfazione se l’è tolta: “Il pareggio 1-1 con l’Italia nel girone degli Europei” il suo ricordo più nitido. E ora vuole iscrivere nella mente un’altra salvezza con la maglia bianca.
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