Il primo Spezia da Serie A è una multinazionale, non solo cooperativa del gol… Infatti, come sottolinea La Nazione, sui 35 elementi della rosa, spiccano sicuramente i 19 giocatori italiani (il ventesimo è Capradossi, ancora fuori lista) ma anche i 15 stranieri, che sono molto diversi tra loro almeno come radici. A tenerli insieme il condottiero Vincenzo Italiano, con il compito di crescerli e amalgamarli al meglio con i suoi metodi di lavoro (giudicati ‘speciali’ dal suo ex capitano al Trapani ai nostri microfoni). A lui si aggiungono i ‘generali’: capitan Terzi, ma anche Bartolomei e Mora, tenaci e affidabili. E poi un Provedel che si è fatto trovare prontissimo, ma anche Mattiello, Dell’Orco, Deiola, Verde, Mastinu, Acampora e Bastoni, oltre ai giovani talenti di Marchizza, Pobega e Piccoli. Tanti ‘uomini Spezia’: Ricci, Gyasi, due che hanno la maglia bianca ormai cucita addosso. Proprio Gyasi (che ieri si è concesso un po’ di relax nel Golfo), fa parte della componente africana, cui si aggiungono Agoumé e Nzola: spensieratezza, genuinità e forza morale. Non mancano i sudamericani: Sena, Ramos, Rafael, Farias, Agudelo ed Estevez. Contrapposto a loro bomber Galabinov, il portiere Zoet, l’albanese Ismajli, il lituano Krapikas e il tedesco Chabot, più freddi e razionali. Non può mancare, infine, la caliente Spagna, rappresentata dall’ottimo Salva Ferrer.
10 Novembre 2020 - 10:54