Il terremoto in casa Juventus potrebbe avere ripercussioni sulla classifica della squadra bianconera. La “manovra stipendi” ha infatti superato il caso plusvalenze, a livello di preoccupazioni, per gli effetti sportivi dell’inchiesta “Prisma” di Torino. Lo scrive la Gazzetta dello Sport, spiegando che da ieri c’è un nuovo fronte istruttorio con gli stipendi al centro del palcoscenico. La manovra correttiva operata in tempo di Covid – si legge – non prevedeva la rinuncia alle quattro mensilità marzo-giugno ma “ad una sola, con recupero certo e incondizionato” delle altre tre, e con un effetto positivo non di 90 (cifra a bilancio) ma di circa 22,3 milioni. Il confine più delicato dell’inchiesta riguarda le “scritture private integrative”, documenti mai resi pubblici dalla Juventus e sequestrati nel marzo 2022.
In FIGC c’è prudenza, ma la palla in ogni caso passa alla procura federale. Tutto – prosegue il quotidiano – si gioca sull’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva. In cui al comma 4 si prevede la “penalizzazione di uno o più punti in classifica” per la società che “mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi, si avvale delle prestazioni di sportivi professionisti con cui non avrebbe potuto stipulare contratti sulla base delle disposizioni federali vigenti”. La via della retrocessione pare invece uno scenario estremo e del tutto improbabile, perché sarebbe necessario dimostrare che il trucco di bilancio abbia permesso l’iscrizione ai campionati scorsi.