Sulle pagine de La Nazione oggi in edicola troviamo un’intervista all’ex DG dello Spezia Mauro Meluso, fra gli artefici del primo incredibile anno in A culminato con la salvezza delle Aquile. Ancora oggi ricorda i momenti trascorsi in Liguria e – ovviamente – tifa per i colori bianchi, con la consapevolezza però che non sarà semplice conseguire la salvezza e ci sarà da lottare fino alla fine. “L’esperienza maturata da molti giocatori porterà a capire di dover restare sul pezzo fino all’obiettivo” asserisce.
Ricordi
Fra i pensieri più nitidi, il dirigente ricorda Spezia-Roma, la festa dei tifosi per la salvezza raggiunta, il grande entusiasmo e il calore della gente in corteo. “Sono contento di aver fatto parte di quella squadra che portò a casa un grande risultato. Poi ho soddisfazione maggiore perché Provedel e Pobega, che io portai in maglia bianca, sono poi arrivati a giocare in Nazionale. All’inizio ci fu diffidenza verso di me, ma in venti giorni acquistai altrettanti giocatori con un budget limitato e alla resa dei conti in pochi hanno deluso“.
Lo Spezia di oggi
E adesso, le Aquile sono arrivate al terzo anno di permanenza nel campionato dei grandi, una soddisfazione ulteriore anche per lui. “Lo Spezia sta facendo un campionato straordinario – commenta – e mi pare che abbia trovato un bell’equilibrio tattico“. Merito anche di Luca Gotti, che gode della stime di Meluso. E anche alcuni singoli si stanno mettendo decisamente in luce: “Kiwior su tutti, sta facendo bene anche in Nazionale. Ma mi aspetto qualcosa di più da Ekdal e Bourabia” le sue sensazioni.
Nuovo corso
Oggi dietro la scrivania c’è un dirigente espero come Macia, “un grande conoscitore di calcio” e con cui la proprietà Platek intende fare passi avanti. Accanto a lui c’è Stefano Melissano, che in precedenza era stato braccio destro proprio di Meluso: “È una mia creatura, un professionista serissimo. Si sta affacciando ora a un primo incarico di una certa rilevanza e gli auguro ogni bene” spiega. In rosa sono rimasti alcuni dei giocatori portati dall’ex direttore: fra questi Zoet, Sala, Agudelo e Verde. “Sia Agudelo che Verde hanno preso consapevolezza dei propri mezzi e ora hanno anche più esperienza. Penso che possano essere determinanti per la salvezza e crescere ancora. Entrambi hanno qualità fisiche e tecniche assolutamente straordinarie” dice. Accanto a loro anche Gyasi e Bastoni, certezze assolute del club: “Non credo alle bandiere – afferma – ma sono giocatori straordinari ed effettivamente bandiere che sventolano bene“.
Nzola
Infine, Meluso affronta anche il tema Nzola, sul quale si era espresso anche qualche giorno fa. Fu proprio lui a portarlo a Spezia dopo la cavalcata promozione e a inserire una clausola nel contratto che prevedeva un possibile rinnovo automatico dopo il triennale. “Quando arrivai, lo Spezia non aveva riscattato Mbala. Era fortemente voluto da Italiano ed è sempre stato un giocatore che apprezzavo sin dal Francavilla. In accordo con la proprietà decidemmo di prenderlo aspettando l’esclusione del Trapani dal campionato” ricorda. Da lì, poi il legame: “Gli facemmo un contratto di tre anni più un’opzione per un altro. Ora è un valore assoluto” le sue parole.