Non è da tutti. E pazienza se non ci saranno calciatori aquilotti nei quarti di finale del più importante torneo mondiale: lo Spezia ha portato a termine un percorso di cui andare molto fiero. Due giocatori, che potevano essere quattro (!) alla rassegna in Qatar, con lo stop soltanto per infortuni gravi: un elemento di proprietà del club titolare per quattro partite in grado di affrontare (ci perdoneranno i risultati) due degli alieni come Messi e Mbappé. Il “piccolo” club di Via Melara ha saputo alzare il livello e non è la prima volta.
Soddisfazione
Ethan Ampadu ha portato alti i colori bianchi seppur nelle tre partite del girone sia arrivato soltanto un punto, sfornando buone prestazioni senza quasi mai sfigurare. Il centrocampista – perché è proprio in mezzo che sta dando il meglio – è in prestito secco in Liguria, ma con Gotti più che a Venezia ha dimostrato una crescita importante anche per il Chelsea che ne detiene il cartellino. Meglio ancora ha fatto Jakub Kiwior, che con grande umiltà e a suon di prove davvero di qualità si è ritagliato un ruolo da titolare ormai inamovibile in una Nazionale in cui milita gente del calibro di Lewandowski, Szczesny, Zielinski. Al di là del premio per il pass agli ottavi, lo Spezia ha portato alla ribalta mondiale un profilo giovane, forte, di grande gamba, destinato a spiccare il volo verso un top club. Soprattutto, di proprietà. E se pensiamo a pochi anni fa tutto questo sembra impossibile.
Progetto
È anche da situazioni come questa che un club cresce il suo appeal, il suo blasone e – perché no – pure il suo potere contrattuale. Lo Spezia è ora forte del contratto (fino al 2025) di un ragazzo che probabilmente frutterà molti milioni al club, permettendogli così di continuare a lavorare nella direzione che i Platek auspicano: crescita del brand e innalzamento dell’asticella. Passando innanzitutto dal mantenimento della categoria, ma anche dal grande lavoro di ricerca e scouting, che fin qui ha dato i suoi frutti prima di tutto sul campo. Moutinho è stato solo il primo colpo dell’era Macia e siamo già curiosi di vederlo all’atto pratico della prova in campo.
Sempre avanti
E a parte il progetto stadio, la speranza è che in prima battuta la società riesca a valorizzarsi: Nzola, lo stesso Kiwior, Holm, ma anche tanti altri giovani di bellissime speranze stanno cominciando a far parlare di loro anche negli ambienti alti. Lo Spezia, gradualmente si intende, non è più la “vittima” da saccheggiare e a buon mercato, perché è da fasi come questa che si raggiungono gli obiettivi. Si comincia a parlare di Liguria anche lontano dall’Italia. E pazienza se soprattutto Kiwior non andrà oltre gli ottavi del Mondiale in Qatar, perché da un’esperienza come questa in sede possono sorridere lo stesso. Per questa volta possiamo anche accontentarci. Per la prossima vedremo.
DRAGOWSKI: “LO SPEZIA MI HA DATO TANTO, VOGLIO RESTARE FINO ALLA SCADENZA”
Sicuramente in queste partite disputate al mondiale, questi ragazzi hanno acquistato esperienza contrastando o affiancando mostri sacri del calcio mondiale..buon per lo Spezia che farà di tutto per coccolarsi questi gioiellini. Non vedo l’ora di poterli rivederli in campo nel nostro campionato!!