Sembra destinato ad allargarsi il terremoto che ha coinvolto la Juventus durante questa pausa di campionato. Oltre alle scritture private con i calciatori e al falso in bilancio, la Procura di Torino sta anche indagando sull’inchiesta Prisma, dedicata alle plus-valenze fittizie operate nelle scorse stagioni. Proprio su questo filone, si cercano quei club “amici” con cui la Juventus avrebbe condotto operazioni di favore, con corrispettivi lontani dalla valutazione auspicata. Gli inquirenti ritengono che questo modus operandi abbia messo in pericolo la lealtà della competizione sportiva.
Cinque club
Le squadre più vicine ai bianconeri a livello di partnership – scrive La Gazzetta Dello Sport – sono: Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Empoli e Udinese. I rapporti fra società non sono una novità, ma secondo la Procura in alcuni casi si sarebbe andati oltre. Nel mirino l’operazione Locatelli con i neroverdi, con una sorta di prelazione richiesta dalla Juve e condizioni fittizie per l’obbligo di riscatto (un punto in campionato a febbraio-marzo 2023).
Con l’Atalanta c’è un intreccio più fitto: l’affare Kulusevski è il primo della lista, con Muratore nel pacchetto, ma anche quelli di Romero e Demiral. Ballano alcune incongruenze su questi: dall’obbligo “non federale” del prestito a un prestito non oneroso come invece comunicato dalla società.
Per gli altri club si parla di “debiti” lasciati dalla gestione Paratici (che aveva creato la rete di partnership) e di operazioni da dover fare per sistemare i rapporti. Un modus operandi che secondo chi indaga è andato avanti anche dopo l’addio del dirigente, passato al Tottenham.