A margine della gara contro il Lecce, l’allenatore aquilotto Luca Gotti è intervenuto in sala stampa per affrontare i temi della partita. Ecco le sue considerazioni:
Sulla partita: “Il Lecce è entrato in campo meglio di noi da subito, creandosi alcune occasioni, poi abbiamo cominciato a gestire meglio il campo fino all’intervallo. Speravo che avremmo potuto ragionare un po’ di più per crearci trame e linee gioco diverse, ma è stato difficile anche dal punto di vista meteorologico. Dovevamo stare attenti e le due squadre sono state molto attente a non rischiare visti i punti pesanti in palio. Avevamo di fronte un avversario in fiducia e questo pesa: alla fine credo che il gruppo vada applaudito per la saggezza nella gestione della partita. Questo è il classico match che se non si può vincere non va perso”.
Su Dragowski: “Mi è piaciuto il modo in cui ha interpretato la partita, con tutti i punti di domanda legati al recupero. Il ragazzo ha affrontato la gara con serenità, la presenza si è sentita e ha fatto le cose semplici”.
Sulla fatica fisica: “Può essere che ancora non ci fossero recuperi al meglio. Reputavo che oltre ai titolari altri 4-5 meritassero altrettanto. Ho fatto le mie valutazioni su chi doveva cominciare, visto che nei 70′ con l’Atalanta la squadra mi è piaciuta. Non ho voluto inventarmi cose particolari, ho pensato fosse giusto ripartire da lì. Con un sistema di gioco e l’intensità che vogliamo dare gli esterni quasi sempre andrebbero sostituiti: oggi non c’era il modo per il tipo di partita che era di trovare i tempi giusti”.
Sul percorso: “Da un bel po’ di tempo c’è continuità di prestazione, che c’è sempre stata. Finalmente abbiamo trovato anche continuità di punti, anche se rimane l’amaro per quanto perso”.
Sulla lettura della partita: “Abbiamo visto il Lecce in diverse versioni nel campionato. Dopo la sosta ha incontrato una squadra come la Lazio molto diversa da noi. Abbiamo cercato di prepararci piano A e B, nella costruzione ragionata e nel prendere i loro tre attaccanti. Nel primo tempo per 20-25 minuti ci siamo riusciti molto bene. Nel secondo tempo non c’è stata più la possibilità”.
Su Kiwior e Amian: “Finalmente Amian sta bene fisicamente dopo un’operazione invasiva a ridosso della preparazione estiva e ci ha messo tanto a diventare quello che è oggi. Sono molto contento del livello che sta raggiungendo. Kiwior ha giocato bene con l’Atalanta ma entra nei due gol lasciando qualche spazio di troppo a Hojlund e nel gol del pari. Oggi è andato in crisi: è quel momento in cui gioca con gente molto veloce, è andato in difficoltà e l’alternativa adeguata Caldara è stato che fra tutti i subentrati ha il plauso maggiore”.
Su Gyasi: “Quattro giorni fa è tornato in grande spolvero e prima di essere un po’ avvolto nella stanchezza degli ultimi minuti
Su Verde: “Ha fatto un allenamento e una rifinitura, ho deciso di portarlo per vedere come stava. Oggi non era nella miglior condizione per dare il suo contributo e sarebbe stata la mia speranza. Per Torino lo valutiamo, ma con una settimana di lavoro me lo aspetto pronto”.
Sui gol negli ultimi minuti: “Tutti i punti persi alla fine fanno male, anche se arrivati diversamente. Con la Fiorentina abbiamo fatto un errore tecnico ed è giusto prendere gol. Negli altri il filo conduttore è che non riusciamo a gestire le partite perché non c’è la stessa squadra dell’inizio. Questo infonde paura e il 2-2 con l’Atalanta è stato proprio quello che è successo. Non succede solo a noi, evidentemente riguarda tutti”.