18 Novembre 2020 - 09:15

Pobega, cuoco e studente con un sogno: “Con carattere lavoriamo bene e vogliamo salvarci”. E il Milan…

post

Su La Gazzetta Dello Sport questa mattina in edicola troviamo una bella intervista a Tommaso Pobega, centrocampista dello Spezia impegnato con la Nazionale Under 21, con la quale si è già ritagliato un momento di gloria. L’ex Pordenone racconta alcune curiosità su di lui, sulla passione per il calcio e per i tanti interessi che vive anche fuori dal campo. A partire dalle sue origini, triestine e fortissime: “Appena posso torno a casa, sono tutti là. A Trieste ero la stellina, al Milan (a 14 anni) è stata dura nonostante la bellissima esperienza e giocavo poco“. Ma non c’è solo il calcio nella vita del calciatore, che è iscritto a Economia dopo aver concluso il Liceo Scientifico e ha già verbalizzato cinque dei sei esami del primo anno: “Voglio laurearmi e il tempo non mi manca. Quando ci alleniamo una sola volta ho tempo per i libri e per studiare“. Niente male.

E poi il basket, con l’NBA in prima fila (e l’influsso del fratello), ma anche la cucina, con il risotto come piatto forte. E le partite? Poche, nemmeno la Champions: “I gironi non mi attirano, la inizio a vedere dalle semifinali. Preferisco un film o una serie“. Ma c’è anche un Pobega guerriero, quello che si trasforma scendendo in campo: “Sono un lavoratore – dice – amo mettermi a disposizione della squadra e garantire impegno e intensità. Negli ultimi tempi ho migliorato gli inserimenti, accompagnando l’azione i gol e le occasioni arrivano. Sto cercando anche di migliorare il tiro da fuori, ci lavoro tanto“. E il primo gol in A è arrivato contro Buffon… Poi il ruolo in campo che gli riesce meglio, quello di mezzala, anche se sui pregi e difetti ha le idee chiare: “Il mio punto forte è il carattere, mentre l’elenco delle cose da migliorare è lungo, a partire dal piede destro“. E intanto c’è uno Spezia che procede spedito, ma il centrocampista non sembra troppo sorpreso: “Vedo come ci alleniamo e cosa proviamo. A volte riusciamo a riproporre tutto in partita, altre no, ma il cammino è ottimo. Italiano vuole che migliori nella gestione della palla e dei momenti, decidendo cosa fare. Sono convinto che così aumenteranno le nostre possibilità, specie se avremo il giusto entusiasmo“.

Non mancano, poi, i riferimenti al Milan (che lo tiene d’occhio visto il controriscatto) e al suo futuro. Dal rapporto con Gattuso in Primavera, con la cura dei particolari, fino all’in bocca al lupo di Maldini. E a giugno? “Lì voglio tornare. Prima di arrivare allo Spezia ho giocato con Monza e Vicenza in amichevole e ho visto che i rossoneri sono pronti per il salto di qualità perché è una grande squadra, che esalta i singoli e che sa sempre cosa fare. Mi è dispiaciuto giocarci in A con lo Spezia con San Siro vuoto“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *