Da cinque gare lo Spezia ha cambiato pelle. E ora è tosto per tutti

Lo Spezia ha completato la sua metamorfosi con la partita di Torino. Le Aquile, infatti, portando a casa una vittoria matura e di qualità, hanno finalmente trovato la quadratura del cerchio e con essa anche la fame di vincere. La Nazione rivede nella partita con l’Udinese il vero punto di svolta della formazione in maglia bianca: nell’intervallo del match contro i friulani, Gotti opta per la rivoluzione: dentro Amian, difensore puro a destra, Ampadu avanzato a centrocampo per maggiore compattezza. Non sarà un caso se da allora lo Spezia non ha più perso. Nove punti in cinque partite, tanti quanti i punti nelle prime tredici.

Gruppo

Le Aquile viaggiano ora con cinque punti in più rispetto allo scorso anno, con gli stessi 18 punti di Italiano e la possibilità di fare anche meglio al giro di boa. Con il mercato stanno arrivando rotazioni di qualità e se pensiamo che anche a Torino lo Spezia ha fatto a meno di Kiwior, Verde e Bastoni i lati positivi vengono di conseguenza. Il gruppo è sempre più unito e strutturato, in linea con una salvezza che potrebbe seriamente essere più tranquilla rispetto alle prime due stagioni. La parte sinistra della classifica dista “solo” 5 punti e la sensazione è che l’autorevolezza vista al Grande Torino sia frutto di una partita preparata al meglio, mettendo nel sacco un avversario dalla qualità superiore. Secondo il quotidiano, ad oggi, la differenza fra le Aquile e le squadre più quotate sta solo nel punteggio, perché ora i bianchi sono quadrati e difficili da affrontare per tutti. Ora arriva il bello: dopo la Coppa la Roma in casa, il Bologna al Dall’Ara e il Napoli in casa. Chissà che non possano essere tre gare di spettacolo.

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